RAGUSA. Dal dicembre del 2011, agendo in preda all'ira e dopo aver bevuto, avrebbe fatto subire alla moglie 52enne una lunga serie di violenze fisiche e psicologiche, arrivando persino a violentarla ed a colpirla alla presenza delle figlie utilizzando spranghe di ferro, tavole di legno, martelli e bastoni, accusandola di essere la principale responsabile dei loro problemi economici. Per questo motivo un bracciante agricolo di 51 anni è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Acate, che hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della custodia cautelare emessa dal gip di Ragusa Claudio Maggioni concordante su richiesta del sostituto procuratore Gaetano Scollo. Le accuse per l'uomo, posto agli arresti domiciliari, sono di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, violenza sessuale, violenza privata, atti persecutori, danneggiamento
continuati e pluriaggravati commessi nei confronti della moglie convivente. Le violenze avevano costretto la vittima, madre di due figlie, una delle quali minorenne, a sperarsi dal marito. L'atteggiamento dell'uomo non era cambiato quando la donna era andata a vivere dalla cognata. Avrebbe continuato il suo atteggiamento vessatorio minacciarla, anche di morte con telefonate ed sms. Durante una perquisizione in casa dell'uomo i carabinieri hanno trovato una balestra con i rispettivi dardi ed una carabina ad aria compressa, che sono state sequestrate.