RAGUSA. No all’accoglienza dei migranti. In un periodo di numerosi arrivi sulle coste siciliane di immigrati, la Destra ragusana non rinuncia al proprio ricorrente intervento contro l'accoglienza dei migranti. "Per sgombrare il campo da equivoci di sorta - si legge in una nota del commissario Giuseppe Dipasquale -, non vorremmo che dopo il tentativo, non andato a buon fine, di ospitare i migranti in via Paestum, si stesse attrezzando una struttura in via delle Madonie, all’incrocio con corso Vittorio Veneto, nei locali dove un tempo erano ospitati i bambini con handicap mentali. Diamo voce al timore dei residenti che, in queste ultime ore, hanno visto strani movimenti nel sito in questione come se lo stesso dovesse essere riaperto”. Ed aggiunge. “Abbiamo cercato riscontri ufficiali sul provvedimento, ma non ne abbiamo ottenuto alcuno — continua —. Questo non significa, però, che non sia in corso un tentativo di installare, in una delle zone più popolose della città, un centro di ospitalità per i migranti. Non si capirebbe il motivo di tanta segretezza e, soprattutto, opponiamo un netto rifiuto a tale evenienza. Speriamo naturalmente di sbagliarci. E che tutto si risolva in una bolla di sapone. Anche perché la gente, che sta attraversando in questa fase, almeno la maggior parte, una situazione economica davvero complicata, non capirebbe il motivo per cui a chi arriva dai Paesi del Mediterraneo è garantito vitto e alloggio, mentre chi resta qui e soffre le pene dell’inferno per tutti i problemi che sappiamo, dalla mancanza di lavoro ad altri disagi di vario tipo, non è minimamente aiutato. E questa sarebbe giustizia sociale? E questo sarebbe uno Stato che si preoccupa dei propri cittadini? Non predichiamo il razzismo, ci mancherebbe altro. Ma le ingiustizie e le disparità sociali, soprattutto a discapito degli italiani, non le possiamo proprio sopportare». Una posizione, quella de La Destra, che contrasta con quella delle tante associazioni, inclusa la Chiesa locale, che sui temi dell'accoglienza propongono chiavi di lettura ed interventi concreti più rispondenti alle esigenze del momento.
Intanto ieri mattina sono comparsi davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale i sei egiziani fermati da Carabinieri, Guardia di finanza ed agenti della Squadra mobile della Polizia in quanto ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione con 250 siriani, compresi decine di neonati e 50 minorenni, sbarcati martedì a Pozzallo dopo essere stati soccorsi da una nave della Marina militare italiana. Il giudice Giovanni Giampiccolo ha convalidato i fermi ed ha disposto la misura cautelare in carcere come richiesto dal pm Serena Menicucci. Gli indagati sono stati difesi dall’avvocato Fabio Borrometi del Foro di Modica. Ai sei egiziani, oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è contestato anche il sequestro di persona per avere obbligato numerose famiglie a stare chiusi nella stiva del peschereccio per 5 giorni prima di lasciare la Libia. Si tratta di Ahmed Lotfi di 28 anni, Ahmed Jamal, 19, Mouhamed Hameda, 25, Mouhamed Hemdan, 32, Mouhamed Mensi, 18, ed Alì Hassan Ghali Hameda, 34.