RAGUSA. Tutelare le produzioni di eccellenza e quanti, la maggior parte, utilizzano latte dei pascoli ragusani per produrre formaggi e mozzarelle. Si registra, di contro, un aumemto del 5 per cento rispetto allo scorso anno delle importazioni di latte e formaggi. Un dato allarmante, quello diffuso dalla Coldiretti, che parla di 84 milioni di euro “rubati” alla zootecnia.
“E’ l’ennesimo dato che dimostra l’eutanasia di uno dei comparti più importanti dell'intera economia – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione con riferimento alla grave crisi della zootecnia che non solo è penalizzata dal prezzo del latte inferiore rispetto al Nord ma deve fare i conti anche con una crescente importazione a discapito di produzioni uniche della regione che non riescono ad ottenere un prezzo remunerativo —. Ma ciò che impressiona è che produzioni uniche, tradizionali, a denominazione di origine protetta come il pecorino o il caciocavallo, non sono molto conosciuti perché si preferiscono formaggi che prima di arrivare sulle nostre tavole percorrono migliaia di chilometri. Ogni anno arrivano tonnellate di cagliate, preparati, formaggi spalmabili. Ed è grave che alcune industrie di caseificazione scelgono di utilizzare materie prime straniere addirittura confezionando all’esterno prodotti che poi vendono in Sicilia. Per questo – affermano ancora - è indispensabile attuare una politica zootecnica che salvi soprattutto le tradizioni produttive e garantisca anche quel presidio territoriale fondamentale nelle aree interne, a salvaguardia della salute dei consumatori. Grazie alla vendita diretta nelle imprese agricole, nei mercati e nelle botteghe di Campagna Amica l’offerta dei formaggi siciliani è ampia e garantita dagli allevatori che rappresentano una marcia in più per quella tracciabilità che oggi è la vera carta d’identità dell’agricoltura siciliana".
Il consorzio di tutela del formaggio ragusano dop guarda con attenzione ai mercati esteri. “Dobbiamo guardare ai mercati esteri con grande attenzione — spiega il presidente del consorzio di tutela del ragusano, Giuseppe Occhipinti — il ragusano è un prodotto molto richiesto in alcuni settori di nicchia della ristorazione. La promozione e la valorizzazione il primo obiettivo da raggiungere attraverso un'attenta programmazione con i tutti i produttori aderenti al consorzio di tutela".