MODICA. Fornire un elenco dettagliato dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati al 31 dicembre 2013 e non ancora estinti. A chiederlo è il consigliere comunale, Tato Cavallino che punta il dito contro l'amministrazione comunale evidenziando e rimproverando la mancata comunicazione al ministero dell'Economia e della finanze, che andava fatta entro il 30 aprile scorso. Cavallino accusa l'amministrazione comunale di lavorare con approssimazione e distrazione, tutto a discapito dei cittadini della città.
"Mi spiace pensare sempre male, ma i fatti, purtroppo, mi spingono a sottolineare - afferma Cavallino -, ancora una volta, la superficialità con cui opera questa amministrazione. La mancata presentazione dell'elenco nei tempi previsti è una vera e propria strozzatura che purtroppo prende il sopravvento sul fenomeno dei pagamenti lumaca delle pubbliche amministrazioni che tanti problemi stanno causando alle imprese. Come si può essere così superficiali riguardo ad un importante atto da eseguire che avrebbe dato una vera e propria boccata d'ossigeno a tante imprese in completo collasso."
L'assessore al bilancio, Enzo Giannone interpellato sulla questione ha dichiarato: "E' vero che c'era questo adempimento con scadenza a fine aprile, così come è vero che noi siamo in ritardo. Questo non significa che ci siamo dimenticati anzi, ci stiamo lavorando da diverse settimane e a giorni concluderemo la comunicazione. Inoltre a me non risulta nessuna sanzione pecuniaria ma solo disciplinare ed a carico del dirigente. Una sanziona che non gli consente di percepire lo scatto di incentivi. Siamo tranquilli e stiamo ultimando il tutto coscienti dell'importanza che tale comunicazione ha per molte aziende - conclude Giannone - soprattutto in un periodo di crisi permanente in cui continuano a sopravvivere le attività produttive del nostro territorio". In pratica le aziende con la comunicazione effettuata dal Comune al Mef possono richiedere anticipazioni di prestiti, prestiti o compensazioni di debiti con altre strutture pubbliche. Una sorta di "garanzia" che con la crisi di questi tempi vale oro.
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