Ragusa

Lunedì 25 Novembre 2024

Scicli, il centro per immigrati verso il trasferimento

SCICLI. Un incontro per fare chiarezza, ma al momento ancora interlocutorio. Sull'allocazione del centro di accoglienza per immigrati richiedenti asilo politico nell'immobile di via Vasco de Gama, al rione San Nicolò, si sono confrontati nello scorso fine settimana l'amministrazione comunale e le famiglie degli alunni che frequentano il polo scolastico di via Vasco de Gama alla presenza del presidente dell'associazione "Il Dono" di Ragusa, Giovanni Scifo, che con il Comune sciclitano andrà a firmare la convenzione per gestire il centro, autorizzato dal Ministero dell'Interno con previsione di accoglienza di 15 unità fra donne e bambini richiedenti asilo politico.
"Abbiamo intenzione di ricercare altri locali - ha chiarito il sindaco Franco Susino - la sede indicata nel progetto potrebbe essere, quindi, solo momentanea. Siamo consapevoli delle perplessità che si pongono i genitori, ma è nostra intenzione non fermarci a questa soluzione".
Nell'immobile comunale di via Vasco de Gama, al piano terra, sono allocate tre sezioni di scuola materna per complessivi 85 bambini; al primo piano dovrebbe andare il centro per immigrati. "Incomprensibili ed ingiustificabile la scelta, anzi la definirei scriteriata - commenta il papà di un piccolo alunno che esclude ogni appellativo di razzista per le famiglie che stanno contestando la scelta dell'amministrazione - prima di prendere delle decisioni sarebbe stato utile confrontarsi con la città. Non siamo contrari al centro ma solo al fatto di aver deciso di utilizzare i locali siti al primo piano dell'immobile dove al piano terra vi è una scuola materna con la scala di accesso e le pertinenze in comune".
Mercoledì alle 19, la questione sarà affrontata in consiglio comunale. "Scicli è una città ospitale e accogliente ed è vivo ancora il ricordo del 30 settembre scorso quando ha dovuto affrontare la tragedia di Sampieri in cui morirono 13 giovani eritrei; la nostra comunità ha pianto per quelle giovani vite spezzate a cui è stata data giusta sepoltura nel cimitero cittadino assieme alle altre del naufragio del novembre 2005 - sono le parole del presidente del Consiglio, Vincenzo Bramanti - un progetto con finalità di accoglienza ed integrazione, non può generare conflitti e divisioni all'interno della comunità. Nei giorni scorsi ho ricevuto una richiesta a firma di 753 cittadini per un incontro e la richiesta di 8 consiglieri per una seduta aperta al fine di dare l'opportunità di discutere della problematica. E' importante ascoltare le famiglie e le loro preoccupazioni ed individuare insieme le eventuali soluzioni alternative per creare accoglienza ed integrazione vera evitando di generare inutili tensioni e divisioni su temi di cosi importante rilevanza sociale".

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