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Vittoria: possesso di armi e rapina, indagati davanti al Gip

VITTORIA. Il 16 ottobre 2010 era finito in manette nell’ambito dell’operazione antidroga «Tsunami». Giovanni Salerno, 36 anni, genero del presunto reggente del sodalizio criminale, Pasquale Castellino, era ritenuto il corriere dello stupefacente: secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe approfittato della sua attività di autotrasportatore per far viaggiare la droga da Milano alla Sicilia. Salerno aveva scontato una parte di pena; poi, una volta tornato in libertà, era stato sottoposto alla sorveglianza speciale. Lo scorso ottobre è divenuta definitiva la sentenza della Corte di Appello di Catania che lo ha riconosciuto colpevole, condannandolo a 7 anni, oltre alla libertà vigilata per un anno. Salerno è stato rintracciato venerdì sera nella sua abitazione, dove gli agenti del Commissariato di polizia gli hanno notificato il provvedimento. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Ragusa per scontare la pena residua di 3 anni, 11 mesi e 6 giorni di reclusione.
Convalidato dal Gip presso il Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, l’arresto effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria martedì scorso per detenzione di armi e munizioni clandestine. Si tratta di Paolo Varacalli, 70 anni, difeso dall’avvocato Giorgio Assenza. L’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana. Il pensionato, incensurato, era stato trovato in possesso, nella propria abitazione rurale di contrada “Bosco Rotondo” di un fucile da caccia monocanna calibro 16 marca “Beretta” con matricola abrasa, perfettamente funzionante ed in buono stato di conservazione. Sono tornati liberi, invece, dopo l’interrogatorio davanti al Gip del Tribunale di Ragusa, i tre stranieri arrestati domenica scorsa con l’accusa di rapina, sequestro di persona in concorso e lesioni gravi. Si tratta degli albanesi Gramos Sinjari, 44 anni, e Kosta Sinjari, 46, e della rumena Mihaela Vizitiu, 43. Il giudice, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore Simona Cultrera, non ha convalidato gli arresti per trascorsa flagranza, rimettendo il terzetto in libertà. Secondo l’accusa i tre stranieri avrebbero teso un agguato ad un tunisino facendogli credere che si sarebbe incontrato con una donna rumena. Ma l’appuntamento era solo un’esca e la vittima è stata rapinata di 500 euro e picchiata a colpi di martello. È accaduto sabato notte a Scoglitti, in via dei Cipressi. (*sm*-*gi*)

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