RAGUSA. Si chiamerà "Ristori San Francesco" la mensa che la Caritas diocesana aprirà entro questo mese. I locali sono stati messi a disposizione gratuitamente delle suore Francescane di via Giambattista Odierna: il refettorio, l'attrezzata cucina ed i locali di servizio che permetteranno la preparazione la consumazione dei pasti.
"Sono stati eseguiti i lavori necessari per l'adeguamento alle norme, trattandosi di un vero e proprio locale per la somministrazione di alimenti - spiega il direttore della Caritas, Domenico Leggio -. I lavori sono ormai quasi completati, per questo pensiamo di partire entro questo mese". S'inizierà con quindici posti, per i pranzi di tre giorni a settimana. "E' una fase sperimentale - afferma il direttore dell'ente caritativo ecclesiastico -, poi si potranno aumentare i giorni, si potrà valutare anche un'apertura per le cene. Abbiamo anche intenzione di estendere poi la possibilità di offrire un pasto a quelle famiglie che la casa ce l'hanno: potrebbero venire a prenderlo direttamente in mensa per portarlo a casa oppure gli stessi volontari potranno recarsi in casa di queste persone". Saranno appunto i volontari ad occuparsi della mensa. Ma c'è anche una volontà di coinvolgere in questa catena di solidarietà anche i professionisti della ristorazione locale. Il vescovo, Paolo Urso, a breve invierà a tutti gli chef ragusani una richiesta di collaborazione. "Si tratterebbe - spiega Leggio - di un giorno al mese da offrire per quest'iniziativa". Per quanto riguarda gli alimenti, l'idea è quella di coinvolgere anche le catene di distribuzione ed i locali di ristorazione, in modo da potere riutilizzare anche il cibo non venduto e che rischia di essere buttato via. Domenico Leggio tiene precisare: "Non si tratta soltanto di dare un pasto. Ci sarà un'attività di accompagnamento di queste persone, di presa in carico. I volontari ascolteranno i loro bisogni e insieme a loro stileranno una sorta di progetto di vita, per intervenire migliorando la loro situazione". La mensa Caritas, la prima attivata dalla diocesi, mentre non ve ne sono di pubbliche, va ad aggiungersi ad un servizio simile offerto dall'associazione Mecca Melchita. Da. Bo.