Ragusa

Lunedì 25 Novembre 2024

Ombre sull’Università: la Provincia di Ragusa si tira fuori

RAGUSA. Un fulmine a ciel sereno sul Consorzio Universitario. Infatti il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, già Provincia Regionale, Carmela Floreno, con i poteri del Consiglio, ha deliberato di recedere dalla partecipazione al Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa «in quanto non è consentito mantenere e trasferire in capo ai Liberi Consorzi partecipazioni ad associazioni, fondazioni, enti, istituzioni ed organismi variamente denominati dai quali possano derivare situazioni di squilibrio per la finanza dell'Ente». Anche se a viale del Fante non è arrivata nessuna circolare e nessun decreto da parte della Regione - come conferma il capo di gabinetto Gianni Molè - e la legge approvata recita cose diverse al comma 6 dell’articolo 1. «Nelle more dell’approvazione della legge sulle competenze i Liberi Consorzi continuano ad esercitare le funzioni attribuite alle province regionali mantenendo la titolarità dei relativi rapporti giuridici». Ma c’è di più: la Regione con la Finanziaria, all’articolo 7, ha previsto soldi in più alle Province per il mantenimento anche dei Consorzi Universitari. Sempre Molè aggiunge che il recesso parte dal giorno 1 novembre 2014. Le reazioni sono immediate. Nelle mere dell’entrata in vigore del recesso che diventerebbe operativo dopo un anno dal 1 novembre 2014, il commisario parrebbe intenzionato a deliberare per l’anno in corso un contributo di 120.000 euro oltre i soldi per la Struttura Didattica di Lingue che dovranno essere versati all’Ateneo di Catania: cioè 359.000 suddivisi in due rate da versare il 31 maggio e e 31 ottobre. Il presidente del Consorzio Universitario, Gianni Battaglia, esprime stupore per la scelta del commissario Floreno: «Non commento i comunicati stampa, ma mi riservo di valutare insieme al Cda l’atto deliberativo quando ne avrò ufficialmente conoscenza. Confermo l’impegno mio e del Cda per garantire un futuro all’Università. Ogni altra valutazione verrà presa in seguito». Ed il sindaco Federico Piccitto, che rappresenta il socio Comune, aggiunge: «Esprimo rammarico e preoccupazione per una scelta improvvisa che torna a gettare ombre sul futuro dell'università iblea. La decisione, da parte del commissario straordinario della ex Provincia regionale di Ragusa, infatti, crea di fatto una voragine tecnica, normativa ed amministrativa che rischia di condannare irrimediabilmente ogni ipotesi di mantenimento dell'esperienza universitaria a Ragusa, mortificando altresì tutti gli sforzi economici che finora, puntualmente, il Comune ha onorato nonostante le ormai note criticità finanziarie. A questo si aggiunge anche, per i lavoratori del Consorzio Universitario Ibleo, un futuro caratterizzato dalla massima incertezza. Il commissario mi ha spiegato le ragioni tecniche che hanno determinato tale scelta. Resta quindi il fatto che il Comune, d'ora in avanti, sarà obbligato ad un impegno in solitaria, insostenibile e non certo programmabile. Una vicenda che rappresenta un altro dei molteplici esempi della politica fallimentare di una Regione». Il sindaco chiederà la convocazione di un consiglio comunale aperto, invitando anche la deputazione regionale iblea, affinchè tutte le forze politiche facciano sentire la propria voce». Ed il senatore Giovanni Mauro dice: «È accaduto quello che in molti temevamo, il commissario senza il minimo coordinamento con le forze politiche e sociali del territorio, forte solo di una nomina regionale e di mere conclusioni ragionieristiche ha deciso per tutti su un argomento complesso e delicato. Caso gravissimo. Esistono contratti e convenzioni, firmati anche dall'ente Provincia proprio durante il periodo commissariale, che impegnano e vincolano per gli anni a venire, a mio parere, quell'ente o quello che lo andrà a sostituire». Per il consigliere comunale Sonia Migliore «è un atto gravissimo e incomprensibile quello adottato dal commissario Carmela Floreno. «Invito il presidente facente funzione del Consorzio universitario, senatore Gianni Battaglia, ad impugnare l'atto deliberativo del commissario».

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