VITTORIA. Ritorna il Dramma Sacro. Un appuntamento importante per la città di Vittoria, per la chiesa locale e per la comunità civile. L’edizione di quest’anno sarà curata, ancora una volta, da Massimo Leggio, il regista ed attore ragusano che lo ha preso per mano negli ultimi anni. In tempi di spending review anche il Dramma Sacro si adegua. Via ai fasti ed alle spese del passato, perché i soldi non ci sono: il Comune farà la sua parte, ma i contributi saranno limitati.
A presentare l’edizione di quest’anno sono stati il parroco di san Giovanni, don Vittorio Pirillo, l’assessore Piero Gurrieri, Massimo Leggio con l’aiuto regista Andrea Traina. Sono intervenuti anche il presidente della congregazione del Santissimo Crocifisso, Vittorio Campo e l’ex assessore Giovanni Macca. L’edizione di quest’anno sarà affidata ad attori quasi esclusivamente vittoriesi, con la conferma di Liliana Stimolo (Maria) e Pinuccia Vivera (Maddalena), Giuseppe Carbone (Giuseppe d’Arimatea), mentre il catanese Emanuele Puglia, da 25 anni protagonista del Dramma Sacro, quest’anno sarà Nizech. Don Pirillo ha esordito: «Questo è un momento della città e della chiesa, che va avanti nonostante le difficoltà economiche». «Il Dramma sacro, in qualche modo, porta sul proscenio ciò che si è vissuto» ha aggiunto Gurrieri. Leggio ha sottolineato: «Nel linguaggio comune il calvario rappresenta il dolore. In questo spazio cosi triste l'uomo di oggi racconta le sue storie. Lo faremo nel prologo, che quest’anno sarà ancor più legato al momento della “disputa”. Davanti alla croce degli uomini decideranno di raccontare l’atto ultimo salvifico. Si utilizzeranno parole di papa Francesco e testi di Emanuele Giudice. Ci sarà una donna nigeriana, varie figure si muovono in questo spazio simbolico che precede il “Dramma”. Gli attori, poi, si vestiranno in scena e racconteranno la storia». Per dare un futuro al Dramma Sacro, si pensa ad una “fondazione”. «Il Dramma Sacro è della città – spiega Giovanni Macca - e dovranno essere coinvolte tutte le parrocchie, il comune, chi vorrà aderire. È un evento culturale da salvare». Campo e don Pirillo sono d’accordo. Emanuele Puglia: «Il mio primo “Dramma sacro” mi colpì la piazza gremita all'inverosimile ed il silenzio assoluto, il silenzio al termine della manifestazione era come l'ovazione del Maracana al temine di una partita del mondiale!»
Caricamento commenti
Commenta la notizia