RAGUSA. Sempre alta la tensione all’interno della casa circondariale di via Giuseppe Di Vittorio per la carenza cronica del personale di polizia penitenziaria. Problema sollevato più volte dai sindacati presenti, ultimo dei quali L’Ugl che con Salvatore Margani della segreteria provinciale ha fatto rilevare le continue emergenze e di concerto con le altre organizzazizoni sindacali ha chiesto interventi anche del Provveditore per il ripristino delle normali condizioni di lavoro. «Il personale tutto - afferma Margani - è palesemente stanco e demotivato e sottoposto a turni stressanti tanto che ben sei sigle sindacali hanno preannunciato alle autorità penitenziarie e al Prefetto, lo stato di agitazione ed un sit-in di protesta la cui data sarà presto resa nota». L’ultimo episodio ha interessato gli agenti del Nucleo scorte per un triplice tentativo di suicidio di un detenuto. «Se da una parte si condivide l’aspetto umano dei detenuti che scontano la pena nel penitenziario Ragusano, fatiscente e oltre i limiti della tollerabilità, con servizi igienici non separati dal resto della stanza -, violando totalmente la privacy dei detenuti - aggiunge Margani -, spesso queste situazioni portano a estremi gesti (autolesionismo, tentativi di suicidi) dall’altra parte, nessuno si cura del personale di polizia penitenziaria che vivendo certe drammaticità ne rimane emotivamente coinvolto, perché spesso abbandonato a se stesso e in diverse occasioni non adeguatamente preparato ad fronteggiare eventi significativi come l’ultimo episodio avvenuto, ovvero il tentato suicidio tentata tre volte per problemi processuali da parte di un detenuto. Il primo tentativo durante l’udienza con il detenuto di nazionalità italiana che minacciava di togliersi la vita sbattendosi violentemente la testa contro le inferriate dove era custodito; secondo tentativo in Tribunale dove lo stesso, allontanato dall’aula, tentava di gettarsi dalla tromba delle scale; terzo nella cella del furgone, in attesa del medico. In tutti e tre i casi, è stato possibile salvare la vita al detenuto per l’immediato intervento dei turnisti del penitenziario ragusano e di una unità della scorta che nell’espletamento del proprio dovere hanno riportato traumi e lesioni ancora in fase di accertamento». L’Ugl ritiene di fare un grande plauso al personale ma ora dice basta all’emergenza. S.M.
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