Ragusa

Lunedì 25 Novembre 2024

Punta Secca, nuove polemiche sull’ex caserma

SANTA CROCE. Un tavolo di confronto “aperto” alla città. Con la presenza delle forze politiche e delle categorie produttive che dovranno condividere il progetto di recupero dell’ex caserma della Finanza di Punta Secca. I gruppi di minoranza bocciano in toto l’idea progettuale dell’amministrazione Iurato e parlano di una scelta assurda maturata tra le mura di palazzo di città. Nessun belvedere sul mare di Montalbano ma un’idea progettuale più ampia con un concorso di idee aperto ai giovani professionisti.
«Abbiamo contestato il metodo utilizzato - spiega il consigliere comunale di minoranza, Gaetano Pernice - ancora una volta si ignorano le richieste che provengono dalla città e dalle forze politiche cosidette di opposizione. Sarebbe stato più opportuno, in una logica progettuale più condivisa possibile, chiedere il coinvolgimento degli ordini professionisti per esprimere il loro parere dal punto di vista tecnico». Un concorso di idee aperto ai giovani professionisti laureati in architettura. «Un’idea per premiare la migliore proposta progettuale attraverso un elaborato che doveva essere esaminato da una commissione ad hoc nominata dall'amministrazione comunale - aggiunge Pernice - la nostra grande preoccupazione è legata ai vincoli determinanti da parte della Soprintendenza di Ragusa. Si rischia di arrecare un danno erariale alle casse dell’ente. L’ipotesi progettuale dell’amministrazione prevede un grande belvedere sul mare. Secondo noi va concertato sia con gli enti pubblici interessati, vedi Capitaneria di porto e Soprintendenza, che con la cittadinanza». L’ufficio tecnico, con il dirigente Mariangela Mormina, ha elaborato un fitto carteggio da sottoporre all’attenzione degli enti preposti. La caserma, da oltre un decennio, è un condizione di estremo degrado e andrebbe demolita. L'immobile costituisce, allo stato attuale, un pericolo per la pubblica incolumità.
IL CASO DONNALUCATA. Il salone di rappresentanza, sito al primo piano di palazzo Mormino a Donnalucata, strapieno. Tanta la gente che lunedì sera ha partecipato alla seduta aperta del consiglio comunale convocata per parlare dell'allocazione della stazione carabinieri nella frazione. Ripiegata da diversi mesi nei locali della Tenenza di via Emmolo a Scicli, la riapertura è attesa solo dopo che verranno reperiti sale idonee alle esigenze di un presidio militare. Primo dato certo, venuto fuori durante il dibattito, è che la stazione carabinieri non andrà a palazzo Mormino; tesi rafforzata anche dalla revoca dell'atto deliberativo dell'ottobre scorso che indicava il sito dell'antico palazzo comunale come luogo per la nuova caserma. Esclusa questa ipotesi rimangono due opzioni: il Centro di Incontro di via Regina Margherita e l’ospedaletto Asp di via Savona. «Donnalucata resterà sede di caserma – ha dichiarato il sindaco Franco Susino - abbiamo atteso l’elezione della nuova Consulta speciale, su suggerimento dell’assessore Pino Savarino, delegato al Decentramento, per avere un avallo democratico alla nostra scelta. Siamo in contatto con l’Asp e con l’Arma per verificare i termini di una convenzione che soddisfi le esigenze reciproche rispetto alla sede dell’ospedaletto. Stiamo pensando, nell'ipotesi di utilizzarlo, sia ad una adeguata collocazione della Guardia medica che ad una sede da offrire all’associazione di volontariato Paolo Ferro. Prima dell’estate la nuova caserma dei carabinieri vedrà la luce». Sulla questione Giovanni Savà, coordinatore di Liberi e Concreti: «Tutte discussioni inutili se il Comune non decide finalmente di creare una posta in bilancio per finanziare l’adeguamento dell’immobile prescelto al fine di farne un presidio militare. Né l’ospedaletto, né il centro di incontro sono oggi idonei a ospitare una caserma».M.D.G.e  PI. D.

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