VITTORIA. Contro le stragi del sabato sera. Un'iniziativa è stata avviata dal movimento "Sorgi Vittoria", insieme ad alcuni genitori. Si è scelto un titolo accattivante: «Io bevo liscio: la vita, dono di Dio». A presentare il progetto sono stati il coordinatore di Sorgi Vittoria, Cesare Campailla, con don Beniamino Sacco ed il responsabile del Sert, Pippo Mustile. Qualche giorno fa, un incidente del sabato sera è costato la vita alla giovane Ilenia Segreto. «È terribile che dei genitori siano svegliati nella notte per queste notizie - spiega Campailla -. Dobbiamo riunirci noi genitori, capire insieme cosa fare. Chiederemo un incontro al sindaco ed al Prefetto. Al sindaco chiederemo un'ordinanza simbolica che vieti la somministrazione di alcolici dopo mezzanotte. È vero che i ragazzi possono portare con loro la bottiglia, ma almeno si pone un argine. La nostra non è un'iniziativa politica, ma un'iniziativa di genitori. Non vogliamo essere nemici dei nostri figli, che hanno diritto di divertirsi, ma i loro amici». Al tavolo c'è anche il signor Recca: è un barelliere in pensione. Quando lavorava nelle ambulanze a Comiso ha avuto la brutta esperienza di trovare tra le vittime dell'incidente la figlia. Lui afferma. «È un'esperienza terribile. Ritengo debba essere eliminato l'omicidio colposo: incentiva l'irresponsabilità di chi si mette in auto. La condanna non si avrà mai e chi guida dopo aver bevuto si sente impunito». Don Beniamino Sacco esordisce: «Quando un ragazzo muore, fallisce un adulto. Qualche giorno fa ho detto che non voglio celebrare funerali dei ragazzi». Don Beniamino ha presentato il progetto per il centro di Gerico, nei locali dell'ex "comunità incontro". «Realizzeremo dei laboratori per i giovani, per insegnare loro un mestiere e creare un centro di aggregazione». Parla anche Pippo Mustile. «In provincia di Ragusa muoiono da 20 a 25 giovani ogni anno per incidente. Sono stati 250 negli ultimi dieci anni: è una strage. Chi si mette in macchina dopo aver bevuto fa quasi un tentato suicidio. I giovani sono lasciati soli, il mondo degli adulti, la politica "non li vede". Iniziative come quelle di don Beniamino sono controcorrente e possono essere importanti per i giovani».