RAGUSA. La legge di abolizione delle province regionali e dell’istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane comincia a creare malumori nella politica ragusana. Il deputato nazionale del Nuovo Centro Destra, Nino Minardo, oltre ad esprimere contrarietà a questa riforma, è duro contro il suo stesso partito. Minardo, infatti, si esprime così: «Mi spiace aver assistito in questi giorni ad un dibattito in aula dove lo stesso Ncd, dopo aver criticato coerentemente questa "riforma" abbia poi deciso di approvarla rischiando di apparire appiattito a Palermo come a Roma ad una politica di sinistra». Le parole di Minardo sono destinate a creare un certo dibattito all’interno del Nuovo Centro Destra. Ed intanto per il parlamentare modicano i liberi consorzi così come sono stati organizzati non hanno né forma e né sostanza, senza un piano concreto di risparmio. «Una legge che penalizza tanti comuni che hanno la loro storia ed identità». Il deputato modicano è convinto che è «importante, nelle more delle prossime scelte riguardo l'organizzazione dei nuovi organismi che si ascoltino i territori e che i sindaci alzino la voce, per non ritrovare comuni ad avere un ruolo di hinterland, piuttosto che quello di capofila». Per Minardo in provincia di Ragusa va sfruttata l'occasione per rispettare la vocazione e la storia delle singole città. «Accanto ad una Ragusa capofila del consorzio Ibleo, ad una Vittoria che da Gela a Comiso rappresenti il volano di sviluppo per un area nella quale la fascia trasformata e l'agricoltura siano elemento di aggregazione storica ed economica, Modica può e deve essere capofila del Consorzio del Sudest, da Avola a Noto, da Scicli ad Ispica, da Pozzallo a Rosolini, l'anima del riconoscimento Unesco legato al Val di Noto ed al suo barocco può diventare, oltre che meta turistica d'eccellenza, anche momento di sintesi geografica e amministrativa attorno a quella che fu l'antica capitale della Contea». Il problema è capire se la strada è percorribile atteso che all’articolo 12 del disegno di legge approvato c’è scritto che non «è ammessa la costituzione di un libero consorzio, l’adesione di un comune ad altro libero consorzio qualora per effetto del distacco nel libero consorzio di provenienza la popolazione risulti inferiore a 150.000 abitanti ovvero si interrompa la continuità territoriale tra i comuni che ne fanno parte». C’è da considerare che la Provincia di Ragusa conta ad oggi 310.220 abitanti e quindi bisognerà vedere se il distacco di alcuni comuni non precludono al vita del Consorzio. Per Minardo la approvata all'Ars è confusa e improvvisata e non rispecchia assolutamente i veri motivi per cui avrebbero dovuto essere abolite le province: il risparmio. Il deputato nazionale giunge ad un’amara conclusione: «La cosa di cui si è certi è che i commissari rimarranno ancora un bel pò di tempo, il commissariamento alla Provincia di Ragusa raggiungerà la durata di una legislatura». Anche perchè per le competenze e la sorte dei dipendenti l’Ars entro l’autunno dovrà legiferare di nuovo.
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