RAGUSA. Furto o rapina sventata ai danni di una banca cittadina. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri stanno investigando su un presunto caso di tentato furto dai contorni poco chiari. Domenica notte, verso le quattro e mezza, una guardia giurata della «Vigile» ha chiamato il 112 segnalando che, mentre era intento nel suo giro ispettivo, aveva sentito dei rumori provenire dal retro del palazzo dove al pian terreno è ubicata l’agenzia 1 di un’importante banca italiana, in via Archimede. Affacciatosi al retro aveva visto un uomo, capelli corti, bassa statura, che, vistosi scoperto, era fuggito scavalcando la recinzione sul retro. Subito sul posto era intervenuta una gazzella dell’aliquota radiomobile della Compagnia. I due militari e la guardia giurata eseguivano un sopralluogo dentro e fuori la banca non rilevando alcunché di anomalo, salvo, sul terrazzino retrostante, una borsa tracolla in similpelle contenente tre tenaglie, un cacciavite e un paio di guanti. Ieri mattina da un sopralluogo più accurato “alla luce del sole”, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, coadiuvati da un militare della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo Investigativo Provinciale, hanno riscontrato la rottura di un infisso in alluminio di una piccola finestra sul retro. Il malvivente, quindi, camminando come un equilibrista lungo il cornicione del muro perimetrale del palazzo, aveva raggiunto il terrazzino della banca e di qui, scavalcato il parapetto, su un altro cornicione fino alla finestrella. Evidentemente l’uomo stava cercando una via d’accesso alla banca, probabilmente per entrare con qualche complice nella notte tra domenica e lunedì e aspettare l’apertura della filiale di lunedì mattina per sequestrare gli impiegati e rapinare la filiale con tutta calma, sfruttando l’effetto sorpresa. Singolare la modalità di accesso lungo il cornicione, che è anche preoccupante poiché dimostra che i delinquenti conoscono molto bene la conformazione della filiale. Sapevano infatti del cornicione che arriva fino al terrazzino e della finestrella raggiungibile da uno stretto cordolo a quattro/cinque metri d’altezza sul piano del garage. I carabinieri diretti dal tenente colonnello Salvo Gagliano indagano e stanno cercando di capire chi avesse accesso al terrazzino sul retro, non visibile da nessun punto esterno al condominio. Al contempo, sugli attrezzi sequestrati cercheranno eventuali impronte digitali da mandare al Ris di Messina per un raffronto con quelle in banca dati.