RAGUSA. Il sistema di sorveglianza Passi (Programmi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) ha visto in prima linea anche l’Asp 7 di Ragusa che in un triennio ha raccolto i dati dell’indagine intervistando un campione rappresentativo di cittadini tra i 18 ed i 69 anni, residenti nel territorio della provincia di Ragusa. Ma vediamo alcuni dati riferiti a particolari situazioni. Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l'insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative, in particolare a carico dell'apparato respiratorio e cardiovascolare ed è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte prematura. Nella Asp di Ragusa, tra gli adulti di 18-69 anni, quasi 3/4 degli intervistati è non fumatore, il 14,4% è classificabile come ex fumatore e il 25,8% è fumatore. Nella provincia di Ragusa, la percentuale di fumatori nel 2008-11 è del 25,8%. L'1,4% degli intervistati ha dichiarato di aver sospeso di fumare da meno di sei mesi. I fumatori occasionali, cioè quelli che non fumano tutti i giorni, sono l'0,5%. L'abitudine al fumo è significativamente più alta negli uomini che nelle donne (31,8% versus 20%); tra le persone che non hanno mai fumato prevalgono le donne (72,3% versus 47%). Nell'ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un'importanza sempre maggiore, perché l'alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie cardiovascolari e tumori, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile. Nell'Asp 7 il 9,7% degli intervistati è classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge e/o consumatore abituale elevato. Il consumo a maggior rischio è più frequente tra i giovani di età 18-34 (in modo particolare tra i 18-24), le persone con livello di istruzione medio-alto e quelle che non hanno difficoltà economiche, mentre non c'è differenza per la cittadinanza. Nella variabile sesso non sono stati riscontrati valori statisticamente significativi. Alcol e guida, in media circa uno su cinque dei conducenti, deceduti a seguito di un incidente stradale, ha una concentrazione di alcol nel sangue, misurato in termini di concentrazione ematica di alcol superiore al limite legale, che in Italia, come nella maggioranza degli altri paesi, è pari a 0,5 grammi per litro. Il 9% degli intervistati ha dichiarato di aver guidato un'auto o una moto, entro un'ora dall'aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche. Il 3,1% ha dichiarato di essere stato trasportato da un conducente sotto l'effetto dell'alcol. Per quanto riguarda il consumo di alcol prima di mettersi alla guida, la popolazione di giovani di 18-25 anni merita di essere monitorata con attenzione, poiché, a parità di alcolemia (anche se non supera la soglia legale), è esposta ad un rischio maggiore di incidenti. Tra i giovani di 18-25 anni, intervistati nel quadriennio 2008-2011, il 16,2% dichiara di aver guidato sotto l'effetto dell'alcol. G.N.
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