MODICA. I primi sentori nel settembre scorso. Molti genitori hanno chiamato la Polizia per segnalare un uomo anziano che scattava foto ai ragazzini di una scuola media di Modica. Dopo le denunce il vice questore Maria Antonietta Malandrino ha ottenuto dal sostituto procuratore Marco Rota il via libera per le intercettazioni telefoniche ed ambientali. L’epilogo martedì mattina con l’arresto in flagranza del presunto pedofilo, un insegnante in pensione di 79 anni, V.B., modicano accusato di atti sessuali con un minore. Arresto avvenuto in un parcheggio alle spalle di una scuola media di Modica, zona accessibile a docenti e genitori. Questo episodio si inserisce in un più ampio contesto, in parte ancora da decifrare. «Chi pratica determinati reati con minori – ha affermato il questore Giuseppe Gammino – poi in taluni casi diventa vittima di se stesso. Tant’è che l’anziano che cercava minori per atti sessuali, poi è stato ricattato con procedure che sono pratiche estorsive perpetrate da parte del padre del quindicenne, che è stato sorpreso in macchina con lui». Il padre del minore, un romeno di 44 anni, L.P.G., è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per estorsione e tentata estorsione e si trova in carcere a Ragusa, mentre il pensionato è stato messo ai domiciliari in una casa di riposo. Il minore quindicenne, denunciato in stato di libertà per il reato di estorsione continuata in concorso con il padre, è stato affidato assieme al fratello tredicenne ad una casa famiglia, considerato che la madre si trova a Roma.
La promessa dell’auto
Dalle indagini sono emerse circostanze che avrebbero dimostrato i rapporti frequenti tra l’anziano e la famiglia di romeni che veniva foraggiata da continue elargizioni, circa 1700 euro negli ultimi tre mesi, e da una sequela di regalie, tra materiale informatico, telefonini, play station, consolle, poi trovati dagli agenti proprio nella stanzetta, a casa dell’anziano, in cui erano ospitati da una quindicina di giorni il padre romeno e i suoi due figli minori.
Addirittura ci sarebbe stata anche la promessa dell’acquisto di una macchina. Tale regalo, tuttavia, veniva rinviato nel tempo per le difficoltà economiche in cui versa il pensionato, vincolato, su disposizione del Tribunale, ad una amministrazione controllata dei beni che, verosimilmente, aveva dilapidato per soddisfare i suoi vizi.
Il piano della figlia in vendita
Infatti, le intercettazioni svelavano come il pensionato, per far fronte alle continue richieste estorsive, era stato costretto a vendere beni mobili di valore come quadri, libri antichi, finanche ad appropriarsi del pianoforte della figlia, allo scopo di venderlo per realizzare contante. Il mancato acquisto dell’auto, dopo quello di un furgone fatto nei mesi precedenti, ha fatto scattare uno scambio di messaggi sempre più astiosi da parte del padre dei minori, tanto da arrivare a minacciare il pensionato che avrebbe consegnato alle forze dell’ordine foto compromettenti che lo ritraevano con il figlio quindicenne. Poi i messaggi sono stati più distensivi perchè a nessuna delle parti conveniva rivolgersi alla Polizia. A casa dell’anziano, gli investigatori oltre ad avere trovato regali arie nei comodini dei ragazzi, quale prova della concreta e consumata estorsione, hanno scoperto anche altro materiale, in una stanza chiusa a chiave, comprese le foto delle tombe di due bambini. Materiale ora al vaglio degli inquirenti.