RAGUSA. «Vado via da questa azienda, ma non vado via da questa provincia. Questa è una terra di cui mi sono innamorato e quando posso ritornerò. In occasione della manifestazione ”Se ami il tuo cuore non perdere tempo” parteciperò nella qualità di direttore generale della Seus». Angelo Aliquò, fino ad ieri commissario straordinario dell’Asp 7 nel suo commiato si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, per la verità pochi.
Ed ai cronisti che glielo hanno fatto noare ha risposto: «Sono di una serenità olimpica». Ha voluto rimarcare il commissario dimissionario (fino all’insediamento del nuovo direttore generale che sarà nominato dalla giunta Crocetta la responsablità dell’Asp resta in carico al direttore sanitario Vito Amato) che tante cose sono state fatte in questi tredici mesi, ma tante ne sono rimaste da fare. Ma è chiaro che determinati percorsi si raggiungono con il tempo. Bisogna fare delle analisi che una volta che sono certificate richiedono un intervento immediato. Anche qui c’è purtroppo qualcuno - Aliquò si sfoga - che interpreta la sanità a suo uso e consumo». Non facendo nomi il commissario ha aggiunto che «qualcuno è convinto che alcune cose gli toccano perchè unto dal signore. Non è così. Vi posso dire che qui ci sono politici maturi. In questi tredici mesi con i deputati regionali abbiamo parlato di politica sanitaria e non ho mai avvertito una pressione da parte del potere politico anche se è stata la politica a metterci qui. È chiaro - aggiunge Aliquò - che qualche richiesta legittima l’abbiamo ricevuto (parlava anche a nome di Vito Amato), ma quando abbiamo potuto dire di si l’abbiamo fatto, ma abbiamo detto anche dei no. Ed i politici lo hanno capito perchè abbiamo agito nel bene della sanità ragusana». Aliquò quindi va via, ma prima di lasciare si è soffermato sulla nuova rete ospedaliera.
«La commissione è venuta a Ragusa ed insieme all’assessore Borsellino ha visto quali sono le cose da sistemare. È chiaro che quando sarà approvata la rete ospedaliera le cose che emergeranno dovranno essere attuate. Perchè le indicazioni agli esperti che lavorano alla rete ospedaliera sono venuti direttamente dal territorio». Ritorna è chiaro in auge il problea del Pronto Soccorso di Comiso e Scicli. Insomma, per Aliquò non importa che si chiami Pte (Presidio Territoriale di Emergenza) o Pronto Soccorso, la cosa importante è che si garantisca una sanità di qualità agli utenti. Il direttore sanitario Vito Amato, oltre a sottolineare che in provincia già ci sono 5 ambulanze medicalizzate e dotate di elettrocardiografo e quanto prima potrebbero diventare anche sette, ha annunciato per esempio su Scicli il via della rete reumatologica ed ha confermato che l’ambulatorio di cardiologia diretto al Busacca dal dottor Giovanni Campailla continuerà a funzionare. (*gn*)
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