RAGUSA. Assolti con formula piena. Il fatto non sussiste. Questa la sentenza emessa dalla Corte d’Assise dopo un’ora di camera di consiglio nei confronti dei genitori di Claudia Larisa Memetel, la bambina rumena di sei anni, investita e uccisa da un locomotore il 9 marzo 2011 sulla tratta Sampieri-Marina di Modica. Lo scorso 29 gennaio il pubblico ministero Francesco Puleio, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna dei due imputati alla pena di quattro anni di reclusione ciascuno. Sotto processo c’erano Cati Memetel, 30 anni, e Vasile Memetel, 32 anni, rumeni, accusati di essere responsabili di abbandono di persone minori aggravato e in concorso. La Corte ha accolto in pieno la tesi dell’avvocato Francesco Riccotti. Il difensore ha sostenuto l’innocenza dei due coniugi e ne ha chiesto l’assoluzione. Tesi accolta dai giudici della Corte d’Assise ai sensi del primo comma dell’articolo 530 del Codice di procedura penale. La formula più ampia. I giudici (presidente Maria Concetta Rita Spanto, a latere Stefania Scarlata) hanno indicato in sessanta giorni il termine per il deposito delle motivazioni. «Non mi ero accorto che Larisa fosse scesa dalla macchina, le avevamo detto di aspettare, ho fatto di tutto per portarla via dai binari, ma non ce l’ho fatta e la mia bambina è morta», Questo quanto dichiarato con le lacrime agli occhi dal padre della piccola. Nel corso dell’istruttoria è stato sentito anche il consulente tecnico, Rosario Sinatra, sullo stato della scaletta posta sul lato anteriore sinistro del treno. Il ctu ha riferito circa il fatto che la struttura si fosse danneggiata per via dell’impatto con la bimba che era stata sbalzata nella scarpata prospiciente la massicciata ferroviaria, riportando lesioni che ne avevano provocato la morte immediata. Il perito ha fatto emergere che la scaletta era danneggiata da tempo e questo si rileverebbe anche dai segni di ruggine riscontrati. È stato un passaggio importante a favore della difesa che ipotizzato il fatto che in caso di piena efficienza della scaletta, la stessa avrebbe potuto colpire la bimba in altra parte del corpo e magari poteva non morire. Quel giorno i genitori della minore erano andati in campagna e in prossimità della stazione di Sampieri. La piccola era stata investita all’altezza del Km 349,350 dal treno-passeggeri in servizio tra Ragusa e Siracusa. Il conducente, R.C., modicano, fu prosciolto preliminarmente.
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