SCICLI. Torna a scorrere il percolato dalle falde della discarica di San Biagio ed il Comune di Scicli corre ai ripari prima che si torni a parlare di disastro ambientale come è accaduto negli anni scorsi.
Il sindaco Franco Susino ha, infatti, firmato un'ordinanza con la quale vengono disposti, tramite ditta specializzata, i lavori riguardanti il prelievo, il trasporto e lo smaltimento del percolato attualmente contenuto nella vasca di accumulo dei rifiuti situata ai piedi della discarica di San Biagio.
Per tale lavoro è stato dato l'incarico alla dita Meta-service specializzata nei servizi ambientali. La decisione del primo cittadino è stata assunta subito dopo il soprallugo effettuato dall'ufficio ecologia proprio nei luoghi dove insiste la discarica di San Biagio, l'impianto che ha garantito per diversi anni lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani non solo del Comune sciclitano ma anche dei centri vicinori di Modica, Ispica e Pozzallo.
Perchè il Comune ritiene di intervenire a conclusione del sopralluogo? «Durante il contro del 9 gennaio scorso, mirato al controllo periodico del livello del percolato contenuto nelle due vasche di accumulo all'interno della discarica - è la motivazione dell'ordinanza sindacale - è emerso che il percolato in atto contenuto nella vasca di accumulo situata ai piedi della discarica presenta un livello che consiglia una massima attenzione. Al fine di prevenire eventuali tracimazioni del percolato è opportuno eseguire lo svuotamente della vasca di accumulo».
L'ente sciclitano, quindi, interviene prima che accada l'irreparabile. L'irreparabile che è nel ricordo di tanti: dei proprietari dei fondi delle aree limitrofe alla discarica di San Biagio, della passata amministrazione, dei funzionari e dei dipendenti comunali del settore ecologia che si sono visti coinvolti in controlli sullo stato di smaltimento del percolato.
Il liquido prodotto dai rifiuti, negli anni passati, a causa delle piogge è tracimato sui terreni a valle della vasca di accumulo creando un "fiume" di percolato che ha distrutto uliveti, mandorleti e carrubbeti e che ha raggiunto persino la strada. Non poche le proteste e le denunce che hanno portato anche al sequestro dell'impianto da dove si è sversato il percolato.