SCICLI. Per fare quadrare il bilancio occorre trovare la somma di 2 milioni e 200mila euro entro il 9 gennaio, giorno in cui il sindaco Franco Susino si presenterà al Consiglio comunale con in mano il documento previsionale del 2013 all'esame per l'approvazione. L'unica strada per mettere a posto i conti del bilancio di previsione 2013 è recuperare questa somma legata in particolare ai tagli della sede centrale romana che hanno inciso, nel caso del Comune di Scicli, per una somma di 1 milione ed 800mila euro. Ieri, nonostante la giornata festiva ed il palazzo municipale fosse chiuso, negli uffici di ragioneria si è lavorato senza sosta per cercare di mettere ordine alle carte che dovranno essere presentate in aula dal sindaco Franco Susino. Il primo cittadino, infatti, nonostante attualmente sia orfano della sua giunta dopo l'avvenuto azzeramento che ha mandato a casa il vice sindaco Pino Adamo, l'assessore al bilancio Sandro Gambuzza e quello alle politiche sociali e scolastiche Lina Basilino, ha assunto l'impegno nel corso di una sospensione d'aula della scorsa riunione della civica assise di presentarsi in aula il 9 gennaio con una "revisione" dello schema previsionale.
Situazione difficile per il primo cittadino che ieri, per tutta la mattinata, ha lavorato fianco a fianco con il capo settore finanze Francesco Lucenti e l'esperto Maria Di Martino nel delicato lavoro di cesello sui conti dell'ente. La quadratura del bilancio potrebbe arrivare solo dopo aver trovato la somma di 2 milioni e 200mila euro. Una situazione difficile se si tiene conto che il Consiglio comunale è chiamato ad esaminare ed approvare debiti fuori bilancio per un importo di circa 8 milioni di euro, di cui circa 7 milioni maturati con l'Enel per forniture non pagate da anni e con l'Ato-Ambiente per la voce legata allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ed in vista di un ripiano dei debiti fuori bilancio, la copertura del fondo di svalutazione crediti e la copertura del disavanzo di gestione si sarebbe reso necessario ed indispensabile un incremento delle entrate proprie e la copertura integrale dei costi per smaltimento rifiuti ed acquedotto oltre la copertura parziale dei conti dei servizi a domanda individuale così come prevista dalla legge. Provvedimento che non c'è.