Ragusa

Martedì 26 Novembre 2024

Ragusa, università: la Provincia si chiama fuori

RAGUSA. Una delibera che gli altri soci del Consorzio Universitario, Comune di Ragusa ed Alui, e chi negli anni ha lavorato per l’Università a Ragusa non avrebbero mai voluto trovare a due giorni dalla fine del 2013. Il commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, con i poteri della giunta, ha approvato una deliberazione immediatamente esecutiva di recesso della Provincia regionale dal Consorzio Universitario. Si tratta di un atto con il quale Scarso annulla quasi 20 anni di storia della Provincia nell’Università; l’ente di viale del Fante è socio fondatore del Consorzio con una delibera del Consiglio provinciale dell’epoca. Era il 12 dicembre del 1994 quando la Provincia approvò l’adesione al Consorzio Universitario. Nell’atto deliberativo approvato da Scarso, oltre a demandare ai dirigenti competenti di predisporre gli adempimenti consequenziali, si cita la spending review ed una nota del mese di luglio del Dirigente dei Servizi Finanziari e del Collegio dei Revisori dei Conti con la quale «si evidenzia l’opportunità di recedere dal Consorzio stesso per le minori entrate consequenziali alla riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato che non consentono più la possibilità da parte della Provincia di supportare tale impegno economico». Anche se per lo statuto del Consorzio per il 2014 obbligherà la Provincia a pagare circa 1.000.000 di euro all’ente di via Dottor Solarino. In ogni caso anche se la questione del recesso andrà avanti, la Provincia per altri 14 anni dovrà versare all’Università di Catania 358.000 euro l’anno in virtù della transazione siglata lo scorso mese di febbraio più la quota per il corso di laurea di Modica con l’Università di Catania. Ma c’è di più nella transazione con l’Ateneo di Catania che Scarso ha firmato impegnando l’ente per 15 anni, all’articolo 9 c’è scritto che «la Provincia ed il Comune, tramite il Consorzio, mettono a disposizione dell’Università personale idoneo a supporto delle attività didattiche e di ricerca dei corsi, in numero sufficiente a sopperire alle necessità rappresentate dalla struttura didattica di Lingue per tutta la durata della convenzione». La delibera è una proposta per il Consiglio provinciale i cui poteri sono sempre nelle mani dello stesso Scarso, l’avvocato vittoriese nominato commissario prima a maggio del 2012 e successivamente ad aprile 2013. Un commissario che decade il 31 dicembre per legge anche se, con il mancato voto dell’Ars, non si comprende quale sarà l’evoluzione della vicenda delle province e se lo stesso commissario possa o meno essere riconfermato. La questione riferita alla sua nomina, è stata di recente oggetto di alcune segnalazioni; il commissario Scarso secondo quanto sostenuto dall’associazione Svilam non sarebbe in possesso dei titoli per svolgere le funzioni di vertice della Provincia. Ed il commissario Scarso ha dichiarato nei giorni scorsi: «Sarei più contento se non fossi confermato perché sono stanco».

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