POZZALLO. Nervi tesi a palazzo di città, i netturbini tornano sul piede di guerra e il sindaco Ammatuna risponde alle accuse. Da tempo ormai le promesse di pagamento delle mensilità arretrate non fanno presa. Ne è prova il fatto che più volte i netturbini hanno "scioperato" senza preavviso, continuando ad incrociare le braccia anche dopo le rassicurazioni date dal vicesindaco e dal sindaco nelle varie sedute comunali in cui numerosi hanno occupato l'aula consiliare. Gli ultimi momenti di attrito più o meno celati tra amministrazione ed operatori si sono registrati proprio in questi giorni, quando il voto al bilancio di previsione da parte della civica assise è diventato un nuovo pomo della discordia visto che è stato detto che l'approvazione in tempi rapidi del bilancio "liberava" o no il possibile pagamento di una nuova mensilità. E così ieri prima la nota pungente dei sindacati Cgil e Cisl, pi l'immediata replica da palazzo di città. I sindacati preannunciano l'astensione dal lavoro l'8 gennaio prossimo e lamentano il mancato pagamento di ottobre e novembre e dei mesi del 2012, pari a 30 mila euro a testa. «Gli operatorie ecologici- spiegano i segretari provinciale Lattuga e Giannone- hanno trascorso un Natale senza retribuzioni e non possono essere trattati in questo modo a discapito di altre categorie di lavoratori. Non permettiamo più a nessuno di prendere in giro i lavoratori e le loro famiglie. Le promesse del sindaco senza fatti concreti non hanno alcun valore». E condizionano lo stop allo sciopero al pagamento degli stipendi di ottobre e novembre. E dal Comune la replica, con propria versione, è arrivata immediata. «Non è stata perpetrata nessuna presa in giro nei confronti dei lavoratori riguardo i pagamenti. E' stato effettuato un mandato di circa 118 mila euro alla Dusty e la Dusty affermava che i bonifici per le tredicesime erano già stati eseguiti. Gli operatori sono stati altresì informati che, per il pagamento dello stipendio, sarebbe stato necessario attendere l'approvazione del bilancio di previsione, in modo tale da consentire l'impinguamento dei capitoli inerenti il servizio». Saranno ora gli operatori a tirare le somme in questo ping pong di promesse e scarica barile. R.G.
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