SCICLI. «Cercheremo di evitare che il Comune di Scicli vada in dissesto ma se ciò accadrà dimostreremo alla direzione centrale della Finanza locale del ministero dell'Interno, alla Corte dei conti ed al prefetto di aver adottato tutte le misure necessarie in ossequio al piano di riequilibrio finanziario approvato nello scorso mese di luglio in consiglio comunale».
Queste le assicurazioni del sindaco di Scicli Franco Susino ieri poco prima di mezzogiorno quando, incontrando i giornalisti, ha spiegato il suo lavoro di un anno e mezzo e soprattutto quello degli ultimi mesi nel corso dei quali ha dovuto prendere contezza dello stato disastrato dell'ente. Il primo cittadino, con al fianco il suo vice Pino Adamo e gli assessori al bilancio Sandro Gambuzza ed alle politiche sociali e scolastiche Lina Basilico, ha parlato a 360 gradi. Ha snocciolato numeri ma ha esternato anche le sue sensazioni in quello che definisce uno dei momenti più delicati della vita politico-economico-sociale della città.
«Quasi un muro contro muro che ha più di personale, di veleni post-elettorali che altro - ha detto - lo dico con amarezza perché mi stanno a cuore le sorti della città. Non mi sento di essere un podestà ma solo un cittadino chiamato a ricoprire il ruolo che gli spetta, sono consapevole che sono solo di passaggio ma lavoro con grande spirito di servizio. Aperto al confronto, chiedo però che vengano presentate soluzioni tecniche». A snocciolare i numeri di una grave situazione finanziaria è stato l'assessore al Bilancio, Gambuzza. Non più bilanci fittizi come per decenni è accaduto al Comune di Scicli dove sono state scritte somme in entrata che non sarebbero mai arrivate nelle casse dell'ente: è questo l'impegno che s'è data la giunta Susino. La bocciatura per la terza volta dell'Imu sulla seconda casa non porta nulla di buono.
«Il sindaco Susino ha ereditato una prassi consolidata con entrate gonfiate ed uscite sottostimate ed ha trovato un settore finanze poco governato. È stato chiesto l'aumento solo per coprire debiti che non ha creato questa Amministrazione - ha raccontato Gambuzza -; l'ente ha 17 debiti fuori bilancio per un ammontare di 11 milioni e 600 mila euro scaturenti da sentenze non solo esecutive ma definitive. Ed ha utilizzato, nel passato, fondi a destinazione vincolata non rimpinguati nei termini di legge, ha debiti con Enel ed Ato-Ambiente per 7 milioni e 600mila euro. Il nostro impegno è quello di evitare il dissesto con numeri chiari e con un bilancio veritiero, come quello che abbiamo formato. Siamo con la coscienza a posto. A Scicli c'è un detto che dice: chi ti fa ridere ti fa piangere e chi ti fa piangere di fa ridere. Ed oggi è quanto mai vero».
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