SCICLI. Con una dichiarazione di voto lunghissima, dieci consiglieri di opposizione giovedì sera hanno bocciato le delibere riguardanti l'aumento dell’Imu per le seconde case, dell'addizionale Irpef e della Tarsu. Guglielmo Scimonello di Megafono, Giorgio Vindigni e Bartolo Ficili del Gruppo misto, Bernadetta Alfieri e Guglielmo Ferro di Scicli Bene comune, Claudio Caruso, Marco Causarano e Gianpaolo Aquilino del Pd e Rocco Verdirame e Salvatore Pellegrino dell'Mpa-Pds si sono detti «stufi» di attendere una svolta nell'attività del sindaco Franco Susino ed hanno espresso il loro voto contrario alle delibere portate in aula con carattere d'urgenza perché propedeutiche all'esame ed all'approvazione del Bilancio di previsione 2013. Il primo cittadino al suo fianco ha avuto solo sette consiglieri: pochi per fronteggiare la compatta armata dell'opposizione che appena due giorni prima aveva approvato una mozione con la quale invitata il sindaco Susino ad andare a casa. «Non diciamo che la situazione non richieda correttivi, facendo anche ricorso se necessario all'aumento di una pressione fiscale che già è insostenibile - hanno detto nella loro dichiarazione di voto i dieci consiglieri di opposizione - noi diciamo che, al punto di disperazione in cui si trova la società, l'ultimo tasto da toccare è quello delle tasse. Prima di ricorrere ad una ulteriore pressione fiscale, occorre verificare se si è fatto tutto ciò che è possibile fare nei termini di efficienza e riduzione. Prima di decidere che vale la pena di somministrare una misura drastica e dannosa per il contesto economico, occorre verificare anche e soprattutto attraverso la ricerca delle responsabilità, che non si corra più il rischio di incorrere negli errori del passato». L'Amministrazione comunale per tutta la giornata di ieri è stata al lavoro assieme agli organismi tecnici dell'ente nel tentativo di formulare nuovi atti deliberativi per riuscire a tenere in equilibrio il bilancio. E non si esclude che si possa tornare in aula per riesaminare gli atti di giunta. Se non si dovesse riuscire a mettere ordine nei conti non si esclude nemmeno che il Comune sciclitano possa andare in dissesto con tutte le conseguenze che arriverebbero in termini di tassazione e di lavoro.