RAGUSA. «Il turismo non deve essere un’ulteriore scusa per devastare, ma uno dei motori per salvaguardare e riqualificare». Legambiente interviene in merito alla questione delle richieste di costruzioni di alberghi, in relazione alla manifestazione d'interessi alla costruzione di strutture alberghiere attivata nell'agosto 2010 dall'amministrazione Dipasquale. Ad aprile 2012, pochi mesi prima delle dimissioni del sindaco, il consiglio approvò una proposta di giunta che dichiarava ammissibili una ventina di manifestazioni d'interesse. Quel che appare strana, però, è la dicitura di ammissione di alcuni progetti, ossia «fatta salva la compatibilità con le disposizioni di tutela 3 del paesaggio». Appare in almeno due casi. Le zone tre del piano paesaggistico sono quelle maggiormente tutelate, dove gli interventi di nuove costruzioni sono esclusi. Così come altri progetti ricadono in zona 2 del piano, anche questi con una particolare tutela, tant'è che in queste aree, se in verde agricolo, può realizzare un'abitazione solo l'agricoltore. Su queste manifestazioni d'interesse, ci sarebbe - come ha fatto sapere il consigliere Maurizio Tumino del Pdl - contrarietà da parte dell'amministrazione comunale. E Legambiente conferma la propria linea: «Dopo aver cementificato la campagna alla periferia di Ragusa con i piani Peep, aver disseminato di centinaia e centinaia di villette illegali le zona agricola, adesso il partito del cemento, come paventato, si inventa la scusa del turismo per continuare a devastare il territorio, proponendo la costruzione di alberghi in piena campagna per oltre 400.000 metri cubi». Gli ambientalisti hanno una visione diversa del turismo, e portano una serie di esempi dove si «punta sull'offerta culturale utilizzando l'esistente. Alberghi in palazzi antichi, bed and breakfast, agriturismi e soprattutto l’albergo diffuso che sta avendo risultati eccezionali. Perché non scegliere questo modello anche per Ragusa?». Da.Bo.