SCICLI. L'ha picchiata una volta ma alla seconda è stato colto nella flagranza finendo di filato in carcere. In appena due giorni la giovane casalinga sciclitana è finita sotto la violenza del marito ventisettenne, che l'ha affrontata davanti agli occhi increduli dei figlioletti di 2 e 4 anni, per ben due volte. Per la famigliola sciclitana non è stata una bella domenica, quella appena trascorsa. L'aggressione fisica a cui è stata sottoposta la giovane mamma l'ha portata disperatamente a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell'ospedale Busacca ma anche a chiedere aiuto alle forze di polizia per essere salvata dalla violenza dell'uomo che aveva davanti. Che qualcosa nel primo pomeriggio di domenica scorsa, in quell'abitazione di via Don Gnocchi al villaggio Jungi, non andava per il verso giusto lo si è capito al tenore della telefonata giunta alla Centrale operativa dei carabinieri. È stata la stessa donna, intorno alla 14, a telefonare ed a chiedere aiuto terrorizzata. Tanta paura fra quelle mura domestiche con i due bambini spaventati di quanto stava accadendo in quell'inferno di cemento. Immediato l'intervento dei militari dell'Arma della Tenenza di Scicli che sono arrivati presso l'abitazione: qui è stato accertato che l'uomo A.A., 27 anni aveva aggredito la moglie convivente davanti agli occhi impauriti dei due figlioletti. Per le lesioni procurate nella furibonda lite, la donna è stata trasportata all'ospedale Busacca dove le sono stati riscontrati traumi contusivi e lesioni guaribili in otto giorni. Già nella giornata di sabato, proprio 24 ore prima, la vittima aveva presentato, sempre alla locale Tenenza dei carabinieri, querela nei confronti del marito resosi protagonista di un episodio di maltrattamento. Il secondo gesto di violenza lo ha portato di filato al carcere per rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia con l'aggravante che il fatto è stato commesso alla presenza dei figli minori. Da domenica pomeriggio, l'uomo è rinchiuso nelle carceri di contrada Pendente a Ragusa. Sabato pomeriggio, i carabinieri, dopo aver raccolto la denuncia della vittima avevano già attivato il centro antiviolenza al fine di fermare l'ira furibonda dell'uomo che ha reiterato nella sua condotta criminosa nonostante la donna avesse segnalato ogni cosa ai carabinieri. Appena lo scorso 15 novembre presso la sede del Comando provinciale dell'Arma le recenti disposizioni legislative erano state ampiamente affrontate in un incontro fra i militari, i responsabili dei centri antiviolenza della provincia ed il Pm Monica Monego ed il Gip Claudio Maggioni del Tribunale di Ragusa.