SANTA CROCE CAMERINA. Percorsi di legalità a scuola con confronti tra i genitori di Santa Croce e la comunità tunisina. E i volontari delle associazioni dei carabinieri e della polizia daranno sostegno per vigilare in un alcune aree più sensibili. Un approccio costruttivo per una sana convivenza. Il comitato delle mamme, dopo le risse delle scorse settimane, ha chiamato a raccolta i genitori nella prima assemblea pubblica in biblioteca. Tante le proposte emerse. «Siamo convinti che il percorso educativo e formativo dei nostri ragazzi non abbia colore o appartenenza politica – spiega il sindaco Franca Iurato -; c’è l’esigenza di consolidare i buoni rapporti tra la nostra comunità e quella tunisina». I cittadini immigrati rappresentano una risorsa in termini numerici e di manodopera specie in agricoltura. Sono 2251 gli immigrati censiti su una popolazione residente di 10.600 anime. La comunità più numerosa è quella tunisina, 1180 presenze, rumena 416, albanese 377, algerina 160 e polacca 35. Il componente della comunità tunisina Monsef Bouali ha interloquito, in questi giorni, con i genitori e ragazzi tunisini. «Molti hanno manifestato il proprio disagio e malessere – spiega Bouali -. È un problema da affrontare in modo organico». A scuola molti ragazzi tunisini non si sono ben integrati. Episodi di intolleranza che hanno lasciato l’amaro in bocca ai genitori. «Le proposte sono molteplici – aggiunge Samia Chaaraoui, rappresentante della comunità tunisina –. Il nostro auspicio che ci siano anche le risorse economiche, in bilancio, per sostenere questi importanti progetti». Il comitato spontaneo delle mamme coadiuvato da Luana Fiore, Patrizia Ruggeri, Salvatrice Puccia, Giuseppina Palmieri, è riuscito a «fare sedere attorno allo stesso tavolo genitori tunisini e italiani per capire cosa fare per il bene dei nostri figli» spiegano.