Ragusa

Martedì 26 Novembre 2024

Consiglio comunale sulla «Tares», è scontro in aula a Ragusa

RAGUSA. Una discussione infinita per il regolamento della Tares con sessantuno emendamenti ed una serie di sub emendamenti. Nonostante la conferenza dei capigruppo, al termine della riunione fiume di lunedì, avesse deciso di andare avanti ieri in tempi brevi per la votazione degli emendamenti, intorno alle venti si erano esitati meno di trenta "punti". L'opposizione ha presentato la stragrande maggioranza degli emendamenti con una lunghissima sfilza di riduzioni per svariate categorie di cittadini. Una chiara "strategia" ostruzionistica, sottolineava qualcuno, mentre per i gruppi di minoranza si tratta di un modo per rendere più equo un "atto sbagliato". Tuttavia diverse proposte "migliorative" hanno ricevuto pure i pareri negativi da parte dei funzionari, scatenando dure prese di posizione da parte dei consiglieri. Giorgio Massari, in particolare, ha protestato per i pareri negativi riguardanti riduzioni per le famiglie con disabili e quelle i cui figli studiano fuori città. Anche Sonia Migliore ha annunciato: "una verifica su questi pareri va fatta". Gli emendamenti con parere negativo sono comunque stati votati favorevolmente dalla minoranza, mentre l'opposizione li ha respinti e non sono quindi passati. Un "no" è venuto anche su altri emendamenti, per quanto riguarda gli anziani con reddito basso e le giovani coppie. L'opposizione non voleva far pagare la tassa alle aziende della zona artigianale ed industriale, tagliandola a tantissime altre categorie. Nonostante ad inizio seduta, il dirigente e l'assessore al Bilancio avessero chiarito come la legge consenta questi interventi, aggiungendo però che i "tagli" poi pesano sulle spalle di tutti gli altri. Alla fine dei conti, insomma, come prevede la legge, il Comune deve incamerare dai cittadini il cento per cento delle somme per gestore il servizio, nel caso di Ragusa 13.823.000 euro. Tagli per tanti, con il rischio che chi si trova fuori da queste "concessioni" si sarebbe dovuto sobbarcare costi troppo alti. Peppe Lo Destro, dopo il chiarimento su questo punto, ha ad esempio deciso di ritirare un suo emendamento che consentiva sgravi a chi aveva le compostiere. L'accordo c'è stato su alcuni temi, come le riduzioni per chi decide di vivere nel centro storico e per chi, sempre in centro, apre una nuova attività. Un altro riguardava il "taglio" della tariffa per i nuclei assistiti dal Comune, ma era già previsto dal regolamento.

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