RAGUSA. Abusivismo e contraffazione. Anche in provincia di Ragusa il sistema Confcommercio ha celebrato la giornata nazionale sul tema «Legalità, mi piace!». E dopo la diretta streaaming con Roma, i vertici della Confcommercio hanno snocciolato i dati che interessano la provincia di Ragusa per quanto riguarda la contraffazione. All’appuntamento erano presenti il maggiore Massimiliano Pacetto, comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, Rosario Amarù della Polizia di Stato ed il commissario della Camera di Commercio, Sebastiano Gurrieri. Anche in provincia di Ragusa si riflette il dato nazionale e cioè che il 35,6% dei consumatori ha avuto occasione, almeno una volta nella vita, di acquistare prodotti illegali, contraffatti o servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati. Tra i prodotti acquistati in qualche modo "fuori dalle regole" spiccano quelli dell'abbigliamento (41,2%), gli alimentari bevande incluse (28,7%), gli occhiali (26,7%), la pelletteria (26,9%), le scarpe e calzature (21%), i profumi e i cosmetici (18,1%), i farmaci (15,6%) e i prodotti parafarmaceutici (14,9%). Ieri mattina in conferenza stampa il sistema Confcommercio era presente con i presidenti provinciali Enzo Buscemi e Antonio Prelati, il presidente Commerfidi, Salvatore Guastella ed i presidenti provinciali di categoria. «Siamo qui oggi per ribadire con forza - hanno spiegato Buscemi e Prelati - quali sono i rischi per la salute e i danni per l'economia causati dall'incremento del fenomeno dell'abusivismo e della contraffazione. Tutto ciò determina, altresì, situazioni di concorrenza sleale che, in un momento del genere, risultano particolarmente gravosi per le imprese in regola». Per Guastella «l’iniziativa rafforza l'etica delle persone e del commercio». Il commissario Amarù ha sottolineato come essenziale risulta essere il supporto che può arrivare dalle associazioni di categoria ma anche attraverso le segnalazioni provenienti dalla gente comune. Infine, il maggiore Pacetto ha illustrato il supporto delle Fiamme gialle nel contrasto ai fenomeni oggetto di analisi nel corso della giornata. «L'area iblea si attesta sugli standard nazionali per quanto riguarda abusivismo e contraffazione. Ci sono settori che toccano più da vicino questo territorio. Per esempio la contraffazione e la commercializzazione nell'agroalimentare. Sappiamo che, soprattutto nella zona ipparina, con la presenza del mercato ortofrutticolo, la contraffazione con prodotti che arrivano dall'estero spacciati per prodotti italiani è fortissima».
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