RAGUSA. Con l’operazione «Night watchman» la polizia di Stato ha messo fine ad una fitta rete di estorsioni velate da servizi di vigilanza delle attività produttive. Tra gli arrestati anche Santo Ruggeri, 49 anni, sovrintendente della polizia di Stato, fino a poco tempo fa in servizio al commissariato di polizia di Vittoria. «Nonostante questo particolare - ha detto ieri mattina il questore di Ragusa, Giuseppe Gammino - siamo andati avanti con determinazione. L’amicizia tra Ruggeri e Avola non ha ostacolato le indagini che sono andate spedite sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia. Il gruppo aveva creato un servizio quasi esclusivo di guardania a Vittoria e nell’hinterland mettendo in atto una serie di estorsioni coperte da fatture per servizi resi dalla ditta ”La custode” che non poteva fare vigilanza in quanto priva della licenza prefettizia ma di fatto operare in questo settore».
Il capo della Mobile Francesco Marino ha fatto rilevare che dall’inizio del 2012 erano aumentati i furti nelle campagne ed i danneggiamenti anche se nessuno presentava denunce per il timore di ritorsioni. «Il gruppo si muoveva usando tutte le precauzioni del caso. Mettevano in giro gli adesivi della ditta e chi non pagava subiva furti o danneggiamenti». In campo - come ha detto il commissario capo Antonio Ciavola, capo delle Volanti - ieri mattina sono scesi 25 uomini. Gli arresti sono stati messi a segno in rapida succesione e non si è registrato nessun intoppo.
L’agenzia - per fare capire di essere efficace - disponeva di un ufficio dove controllava il territorio con le telecamere piazzate in varie zone del comune. La struttura è stata sequestrata ed affidato ad un amministratore nominato dal Tribunale. Il vice questore Rosario Amarù, dirigente del commissariato di Vittoria ha detto che gli uomini della ditta «La Custode» non viaggiavano armati ma indossavano una speciale divisa con il longo dell’impresa di servizi.
In manette, oltre al poliziotto, difeso dall’avvocato Santino Garufi, sono finiti Massimiliano Avola, di 37 anni, Enzo Rotante, di 43 anni, Gianluca Rotante, di 36 anni, tutti difesi dall’avvocato Giuseppe Di Stefano e Francesco Guastella, di 53 anni, assistito dall’avvocato Enrico Platania, tutti di Vittoria. Gli arrestati, indicati come appartenenti a Cosa nostra, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura distrettuale antimafia etnea, diretta e coordinata dal procuratore Giovanni Salvi. Tra le specializzazioni della cosca l'imposizione dei servizi di guardiania a numerosi imprenditori di Vittoria e zone limitrofe. Massimiliano Avola viene indicato dalla polizia, che ha condotto le indagini, come il leader del gruppo.
Il capo della Mobile di Vittoria: danneggiamenti o furti a chi non pagava il servizio di vigilanza
Il questore: creato un servizio di vigilanza per mettere in atto una serie di estorsioni
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