VITTORIA. Dieci mesi dopo lo sciopero della fame di piazza Calvario, nuova stagione di lotta di Altragricoltra. Da questa mattina, alle 10, inizierà un sit-in di protesta davanti alla Prefettura di Ragusa. «Le aziende chiudono ed i beni delle aziende, soprattutto agricole, vengono messi all'asta - spiega il presidente Tano Malannino - oggi c'è la crisi, ma quando questa sarà superata, l'economia non potrà più ripartire perché, nel frattempo, mancheranno le aziende». Malannino lancia durte accuse nei confronti di chi oggi alimenta il sistema perverso delle aste che permettono a pochi speculatori di acquistare dei beni al 20 pe rcento del loro valore. Ha spiegato che Altragricoltura sta preparando un voluminoso "dossier", che contiene una raccolta dati che dimostra gli interessi di studi di commercialisti, studi tecnici, studi legali ed esponenti malavitosi (stiddari). «Presenteremo il dossier in procura - spiega - e, per le parti possibili, lo renderemo noto all'esterno. Chiediamo maggiore attenzione della Procura su questi problemi. Oggi c'è un vero e proprio business della disgrazia». All'azione di Altragricoltura si unirà l'imprenditore agricolo Angelo Giacchi che, dalle 10 di oggi, inizierà lo sciopero della fame per la sua casa finita all’asta. Giacchi ha lanciato dure accuse contro l'anatocismo bancario e soprattutto contro i tempi diversi della giustizia, che porta subito alla vendita all'asta dei beni delle aziende, mentre le condanne per anatocismo arrivano dopo dieci anni, quando però l'azienda è ormai sul lastrico ed i suoi beni sono stati venduti. Non c’è la possibilità di bloccare una procedura nell'attesa dell'altra sentenza. Tra i soci di Altragricoltura oggi c'è anche chi visiona, giorno per giorno, i siti delle aste e percorre la città per "avvertire" i malcapitati. All'iniziativa hanno aderito Libera, Sos Sicilia, Agc e Articolo 1. Erano presenti anche i rappresentanti di Articolo 1 (Tommaso Fonte) e Associazione generale cooperative, Pippo Terranova. F.C.
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