VITTORIA. La proposta di un Igp per il pomodoro datterino e la melanzana, lanciata dai dirigenti della "Vittoria Mercati", Emanuele Garrasi e Giuseppe Sulsenti, è anacronistica e superata. Ne è convinto Nello Dieli, esponente di "Patto per Vittoria".
Secondo Dieli, "l'esperienza "poco felice" del pomodorino di Pachino e di altre realtà contrasta con l'idea di realizzare un altro marchio a poca distanza dal primo; sembra che si voglia perseguire un obiettivo con destino già "segnato". La creazione di un marchio Igp è una strategia "superata", una scatola vuota. Temiamo che essa non rappresenti la soluzione per rilanciare il prodotto locale, ma sia solo una sorta di concorrenza dannosa fra territori limitrofi che nulla porterà di buono alle nostre aziende. Inoltre, la linea politica intrapresa dall'Ue, oggi, non favorisce la creazione di nuovi marchi.
La GDO, attualmente, non privilegia l'acquisto di prodotti con un marchio, piuttosto, predilige apporre il proprio marchio su prodotti di qualità e con caratteristiche non solo "identificative", ma certe e misurabili, soprattutto riguardo alla "sostenibilità ambientale". I consumatori sono più attenti al rispetto dei disciplinari di "lotta integrata" che prevedono un utilizzo sempre minore della chimica. Il comparto agricolo, quindi, deve puntare sulla qualità: è la nuova mission che potrà ridare slancio alle nostre aziende". Per questo, è necessario "favorire un'azione di marketing e per la promozione dei nostri prodotti magari attingendo a finanziamenti pubblici comunitari".
In questo, anche il mercato ortofrutticolo ha un ruolo importante. "Bisogna pensare ad esso come a qualcosa di agile, snello, che sappia cogliere le opportunità che si presentano in e utilizzarle. Deve essere punto di riferimento di comunicazione scientifica in ambito agricolo, capace di organizzare anche fiere ed eventi per attrarre quanti più investimenti possibili. La concentrazione di merci, anche provenienti da altri mercati limitrofi, in una unica struttura moderna, innovativa, che garantisca trasparenza e legalità, diverrà più appetibile ed in grado di assicurare alle aziende un potere contrattuale più forte.
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