Ragusa

Mercoledì 27 Novembre 2024

Omicidio a Ragusa, ucciso da un amico mentre guida: fermati due uomini

RAGUSA. Ad uccidere stanotte a Ragusa Salvatore Di Grandi sarebbe stato Giovanni Caruso, 36 anni, che dal sedile posteriore dell'auto ha sparato a Di Grandi due colpi
di pistola calibro 6,35 alla nuca. Un altro uomo, Alfredo Scatà, 46 anni, che si trovava sul sedile lato passeggero, è accusato di concorso in omicidio volontario. I due sono stati fermati dalla polizia. Ad allertare i poliziotti è stata una chiamata al 118 di alcuni giovani che stazionavano nel parcheggio del Palaminardi in cui è avvenuto l'omicidio. L'auto di Di Grandi ha finito la sua corsa contro un muro. Pare che i tre uomini avessero bevuto nel corso della serata trascorsa insieme.
L'ASSASSINO: "TRE ANNI FA MI AVEVA UMILIATO". «L'ho ucciso perchè tre anni fa mi aveva umiliato davanti a tutti». Giovanni Caruso, 36 anni, barista, avrebbe covato per tutto questo tempo un sentimento di rancore nei confronti della vittima, Salvatore Di Grandi di 66 anni, barista anche lui.
È la confessione-choc resa dall'omicida al pm Claudia Maone che l'ha interrogato stamattina  per cercare di venire a capo di un omicidio che presenta molti lati oscuri proprio per la futilità del movente.

Gli inquirenti stanno cercando di capire anche il ruolo di Alfredo Scatà, muratore di 46 anni, che ha accompagnato Caruso nella «missione» di morte. Era a conoscenza della volontà dell'omicida di commettere il reato, oppure si è trovato inconsapevolmente ad assistervi?   
Secondo la ricostruzione della polizia, i tre si sarebbero incontrati in un bar per bere qualcosa, per poi spostarsi in un altro e continuare a bere, prima di mettersi in auto e
convincere Di Grandi a dirigersi verso la sua abitazione. Durante questo tragitto Caruso ha estratto la pistola e sparato due colpi di arma da fuoco alla nuca di Di Grandi. Dopo aver commesso il delitto i due sono fuggiti ma sono stati rintracciati, dopo qualche ora, dagli uomini della squadra volanti guidata dal vice questore Antonio Ciavola. L'omicida è
stato ammanettato nel bar del fratello, dove lavorava, mentre Scatà è stato arrestato nella sua abitazione.

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