RAGUSA. Secondo giorno di occupazione alla Provincia dei genitori dei ragazzi disabili che ancora attendono il via del servizi di trasporto ed assistenza specialistica scolastica. Eppure la scuola è iniziata un mese fa. Ma dalla Regione non arrivano i fondi e la Provincia non può garantire i servizi. Il commissario straordinario Giovanni Scarso non è riuscito fino ad oggi ad avere i finanziamenti dalla Regione ed il presidente Rosario Crocetta sta cercando soluzioni alternative spogliando di fatto delle competenze la stessa Provincia il cui destino è segnato. L’abolizione dell’ente di viale del Fante sta avvenendo prima del 31 dicembre.
Alla Provincia per garantire i servizi sociali - come li ha garantiti fino a giugno scorso - servono 263.000 euro mensili. «Questo è il massimo - dice Scarso -; cioè sono tutti i servizi che abbiamo garantito fino a giugno». La soluzione immediata che proviene da Palermo è quella che i servizi vadano a finire in capo all’Asp. Il commissario Angelo Aliquò è stato contattato dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, e dalla Provincia hanno mandato al manager dell’Asp il quadro finanziario.
«È chiaro che ho dato la disponibilità a potere svolgere i servizi - dice Aliquò - ma devo essere autorizzato dall’assessorato e comunque dovrò avere anche qualche finanziamento aggiuntivo perché per dieci mesi il servizio costa parecchio. Ma capisco che è un servizio che si deve fare». Fino a tarda sera il commissario Aliquò non aveva notizie certe. C’è un’ipotesi: che per esempio il trasporto possa essere dato alla Protezione Civile, per altri servizi di discute del coinvolgimento del 118. Il problema di fondo è che i servizi - che per legge dovrebbero garantire le Province - di colpo potrebbero essere affidati ad altri soggetti. Intanto il deputato Orazio Ragusa dell’Udc, in una nota, scrive: «Il diritto allo studio per le persone con differenti abilità rappresenta, per noi che ci occupiamo a vario titolo di politica, un preciso dovere di intervento. Questa soluzione che ritengo potrà essere attuata senza ostacoli è il risultato di una specifica attività realizzata con grande sensibilità da parte della politica».
I genitori continuano l’occupazione di viale del Fante e non intendono lasciare il palazzo se non vedranno rispettati i propri diritti. Sono 140 le famiglie che necessitano dei servizi. È chiaro che nei 263.000 euro ci sono i servizi pomeridiano per i ciechi e per i sordomuti, i classici servizi «Ponte» e «Replay» che la Provincia ha da sempre garantito. C’è aria di smobilitazione a viale del Fante due mesi prima della chiusura ed il passaggio al Consorzio dei Comuni. Ma ancora la Regione deve legiferare in merito. Questo è il primo esempio di disservizio che si sta creando.