RAGUSA. Per il trasferimento di tutti gli infermieri in servizio alla Chirurgia Generale dell’ospedale Civile di Ragusa il braccio di ferro tra sindacati e commissario straordinario dell’Asp Angelo Aliquò è destinato a continuare. Perchè il manager non è intenzionato assolutamente ad indietreggiare rispetto alla decisione presa che ha provocato un ordine di servizio per tutti e 12 gli infermieri che erano in servizio in Chirurgia, ovviamente sostituiti da altri 12 colleghi. E neanche l’assemblea di ieri mattina delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Fsi, Fials, Ugl e Nursind e la minaccia di un’assemblea all’aperto per venerdì davanti al sede dell’Asp in piazza Igea «ammorbidisce» il manager che è un fiume in piena nel commentare la vicenda. Il sindacato se prima chiedeva la sospensione del provvedimento, adesso chiede ad Angelo Aliquò la revoca del provvedimento per iniziare a dialogare. Insomma, le parti sembrano inavvicinabili anche perchè il commissario è un fiume in piena. «Non è all’ordine del giorno la discussione sugli ordini di servizio. I sindacati si preoccupino di fare revocare me. È un provvedimento che potevo fare. Quando la Chirurgia andava male non aprivano bocca, adesso invece sono pronti ad armare una guerra. Glielo spieghino alla gente. Se un giudice mi condanna che devo revocare il provvedimento allora lo revoco, altrimenti non c’è neanche discussione. Perchè i sindacati non si lamentano di altre cose? Perchè stavano zitti quando le cose andavano male? Per caso gli infermieri trasferiti sono andati a fare un altro lavoro? Sono andati a coprire il loro ruolo in altri reparti». Il sindacato lamenta che il provvedimento adottato non è ispirato a criteri di efficienza, efficacia e funzionalità e durante l’assemblea sul banco degli imputati è finito Emanuele Di Stefano, attuale coordinatore facente funzione o per meglio dire capo sala, molto vicino a Nello Dipasquale. «La politica non centra - dice Aliquò - qualche politico mi aveva chiesto di soprassedere per qualcuno dei trasferiti, ma io ho detto o tutti o nessuno ed ho scelto tutti. Per quanto mi riguarda Di Stefano è una persona preparata. Ripeto dov’erano le organizzazioni sindacali quando tra il 50 ed il 60% dei pazienti andava fuori perchè nella Chirurgia non funzionava niente». Un braccio di ferro che fare scrivere sulla vicenda ancora parecchie righe.
Il dirigente: «Non tornerò indietro» Chirurgia d’«urgenza»
Sindacati contro il provvedimento del manager AliqI suò che ha trasferito i 12 infermieri del reparto
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