SCICLI. Sopralluogo ieri mattina nella spiaggia di Micenci a Donnalucata, divenuta da mesi una risaia per un fiume carsico che sta invadendo, con le sue acque, anche le abitazioni con affaccio sull'arenile. A eseguirlo i carabinieri della Compagnia di Modica e gli uomini della Capitaneria di porto di Pozzallo nell'ambito di un accertamento volto ad individuare le cause e gli autori del disastro ambientale di Micenci. Presenti anche i tecnici comunali che avrebbero fornito le copie delle conferenze di servizio che si sono tenute in questa estate e volte ad individuare gli interventi necessari per rimuovere il grave danno ambientale ma anche igienico-sanitario che si è creato per il cambio del corso d'acqua della sorgente di acqua dolce che ha dato il nome di Donnalucata alla più grande borgata sciclitana. La visita degli investigatori mira a fare piena chiarezza su quanto accaduto in questi mesi estivi nella più antica e ridente frazione balneare sciclitana di tutto il litorale sciclitano se non ibleo. L'attività investigativa dei carabinieri della Compagnia di Modica e degli uomini della Capitaneria di porto di Pozzallo è partita già da qualche settimana: si cerca di capire se a fare diventare la sabbiosa spiaggia di Micenci in un pantano fangoso con il pericolo di insidiose sabbie mobili sia stata la natura in sé con i frequenti mutamenti ambientali ovvero se abbia concorso la mano dell'uomo. Questa seconda ipotesi riguarderebbe l'intervento, nel tratto di spiaggia, dell'uomo che avrebbe, con una posa di grossi massi, “disturbato” il normale corso del fiume carsico che troverebbe origine nei monti Iblei e che confluirebbe nella sorgente di acqua dolce simile a delle polle di acqua (in dialetto 'ugghi) sulla spiaggia. Ma cosa è successo questa estate 2013 quando, per secoli, non si era mai registrato il fenomeno? L'acqua dolce del fiume carsico è affiorata in superficie rendendo la spiaggia in una risaia che ha impedito ai villeggianti di prendere il sole nel lido più rinomato della costa; ha fatto anche di più a dire il vero. Le acque in risalite hanno invaso i piani bassi delle abitazioni donnalucatesi che si affacciano sull'asse costiero; stessa cosa è accaduto nei giardini delle villette che sono stati invase dell'acqua. L'Amministrazione, dando mandato ai propri tecnici, ha cercato in questa estate 2013 di fronteggiare l'emergenza. Ad oggi la situazione è sempre più grave fra le proteste di donnalucatesi e non che si trovano nella borgata per le vacanze estive.