SCICLI. Da ieri la stanza, al primo piano del palazzo municipale, messa a disposizione dal segretario generale Francesca Sinatra, è stata liberata dai faldoni che componevano l'enorme carteggio richiesto al Comune di Scicli dai giudici della Procura Distrettuale antimafia di Catania.
Gli atti all’Antimafia. Per due giorni, infatti, si è proceduto a raccogliere in originale tutti gli atti ed i documenti richiesti con il decreto di perquisizione a firma del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania, Lucio Setola. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Modica, delegati dalla Dda catanese, a dare esecuzione al provvedimento del magistrato, a concentrare in un solo posto i documenti e ad eseguire un costante ed attento servizio di vigilanza. Da ieri mattina i militari dell'Arma impiegati nella vigilanza dei faldoni hanno lasciato il palazzo mentre presso la sede della Compagnia di Modica sono continuati gli interrogatori per sentire a sommaria informazione tutte quelle persone che si ritiene possano essere coinvolte nella vicenda.
L'interrogativo è se realmente esiste a Scicli una “consorteria” allargata fra uomini della malavita, della politica e delle istituzioni. Dagli interrogatori, sui quali è calato il massimo riserbo, si potrà capire se la delinquenza locale abbia esercitato pressioni sull'attività amministrativa dell'ente e nelle ultime campagna elettorali.
L’avvio delle indagini. Se il procedimento penale dal quale la Procura Distrettuale antimafia di Catania ha fatto partire l'indagine risale al 2007 è chiaro che, nella vicenda, siano coinvolte ben tre Amministrazioni, l'ultimo stralcio della sindacatura di Bartolomeo Falla, quella avviata nel giugno 2008 del sindaco Giovanni Venticinque che, inaspettatamente, ha interrotto il suo mandato dopo tre anni di attività amministrativa e quella dell'attuale sindaco Franco Susino.
Ieri mattina, dopo la prima tornata di giovedì mattina, sono continuati gli interrogati sempre nella sede della Compagnia di Modica. Mentre nella prima giornata sono stati sentiti alcuni consiglieri comunali in quella di ieri hanno sfilato alcune unità di personale impiegato nel servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Oltre che sulla gestione del servizio di Nettezza urbana e sulle modalità di assunzioni del personale impiegato dalla ditta appaltatrice del servizio, molto c'è da chiarire sull'attività di affissione dei manifesti elettorali che pare fosse gestita da una congrega di uomini legati alla malavita.
Il «caso» dei vigili urbani. E molto c'è da chiarire anche sul perchè il sequestro degli atti disposti con il provvedimento del giudice Setola riguardano anche il settore della Polizia municipale sia per quanto riguarda le sanzioni amministrative per inosservazione del codice della strada che per i posti di ambulanti nei mercatini settimanali.
Molta carne al fuoco con la cittadinanza in attesa di sviluppi.