SCICLI. Un secco no alle ricerche di idrocarburi nel mare ibleo. Voce unanime, quella sentita nella seduta del Consiglio comunale di Scicli, convocato in seduta aperta dal presidente Vincenzo Bramanti su richiesta di sei consiglieri, Bernadetta Alfieri e Guglielmo Ferro (Scicli Bene comune), Marco Causarano (Pd), Guglielmo Scimonello (Megafono), Rocco Verdirame (Mpa-PdS) e Giorgio Vindigni (Gruppo Misto). Ampio il parterre visto in aula: dai deputati regionali Nello Di Pasquale ed Orazio Ragusa alla senatrice Venerina Padua, dal presidente del Consiglio comunale di Ragusa Gianni Iacono all’assessore all’ambiente della città capoluogo Claudio Conti, agli amministratori di alcuni Comuni iblei ed al geologo della Provincia regionale di Ragusa, Giuseppe Scaglione. Proprio quest'ultimo ha fornito una relazione, frutto di uno studio del sottosuolo sia terrestre che marino; relazione che dimostrerebbe la inopportunità a perforare il mare ibleo per ricerche petrolifere. Sono andati tutti nella stessa direzione gli interventi ascoltati in aula. Il rischio che il mare ibleo corre nel caso in cui venga ”perforato” per ricerche di idrocarburi è notevole e c’è chi ha fatto esplicita richiesta che non venga data alcuna concessione in merito considerato il forte impatto ambientale che si registrerebbe. In aula, nella locale sede municipale, l’arco istituzionale sciclitano sia di giunta che di consiglio a dimostrazione che la questione è ampiamente sentita. Unanime il dissenso alle perforazioni in mare con l’argomento che verrà portato all’attenzione della conferenza iblea dei presidenti dei consigli comunali di tutti e 12 Comuni della provincia. «Ho preso impegno di portare l'argomento alla conferenza dei presidenti dei Consigli comunali della provincia iblea - spiega il presidente Bramanti - è un argomento che tratteremo nell’ambito di un’attenta riflessione sulla salvaguardia del territorio». Durante la seduta del Consiglio comunale il consigliere Guglielmo Scimonello ha ufficializzato la sua adesione al gruppo Il Megafono-Lista Crocetta: «sono dell’avviso di promuovere iniziative, con l’approvazione anche di ordini del giorno da parte dei consigli provinciali e comunali, da trasmettere al Governo nazionale regionale, per impegnarlo a chiedere la revoca di tutti i permessi di ricerca. È necessario. Che da tutta la Sicilia - ha detto Scimonello - parta una forte opposizione al tentativo di effettuare le distruttive ricerche petrolifere, che sarebbero un dispregio della realtà ambientale, in zone dove insistono aree protette e riserve, e arrecherebbero un pesante danno alla complessiva economia della nostra regione».
Ricerche petrolifere nel mare di Scicli Il Consiglio dice «no» alla proposta
Seduta aperta con la partecipazione pure dei deputati. Bramanti: «Ne discuteremo al comitato dei presidenti»
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