SANTA CROCE CAMERINA. Lo spiaggione di Punta Braccetto è stato inghiottito dall’erosione del mare. Due terzi dell’arenile è scomparso e un metro e ottanta di sabbia, l’altezza della vasca dei reflui fognari, è scivolata in mare. Le mareggiate del prossimo inverno rischiano di compromettere in maniera definitiva l’attività dei campeggi. Il grido di allarme, l’ennesimo, è degli operatori turistici e dei villeggianti della frazione balneare che hanno avviato una petizione popolare da inviare ai sindaci di Ragusa e Santa Croce. Il parlamentare regionale del Pdl, Giorgio Assenza, ha voluto incontrare gli operatori in una affollata assemblea al camping Scarabeo. La prossima settimana una delegazione andrà a Palermo in audizione alla commissione territorio e ambiente. «L’attività dei calmpeggi è gravemente compromessa – spiega Salvatore Di Modica, operatore turistico - occorre intervenire in maniera tempestiva con delle barriere protettive. Ho chiesto, più volte, di essere autorizzato per realizzare, in maniera provvisoria, delle opere di difesa a ridosso del muro che delimita il campeggio. Lo scorso inverno la furia delle acque ha divelto il muro di cinta e parte delle scale di accesso al campeggio». Nella petizione popolare, i villeggianti e gli operatori turistici, chiedono ai sindaci di Ragusa, Federico Piccitto e Santa Croce, Franca Iurato, di ”approntare con urgenza un intervento di sistemazione al fine di proteggere e salvaguardare il tratto del litorale e quindi tutte le attività ad esso connesso. Diversamente sussiste il grave e concreto rischio che, nell’arco di pochi anni, il mare possa completamente erodere la spiaggia, rendendo impossibile la fruizione ai turisti e ai bagnanti, con gravi ripercussioni per decine di famiglie che trovano sostentamento proprio grazie alle attività economiche”. Una interlocuzione con la protezione civile di Ragusa e la commissione territorio e ambiente, a Palermo, il primo passo da compiere. «Non è solo Punta Braccetto - spiega il deputato Assenza - ma anche la zona di Punta Secca, del Palmento, che ha subito ingenti danni dalle mareggiate. La costruzione del porto di Marina, probabilmente, ha provocato una variazione delle correnti a mare. Occorre intervenire, a monte, con delle barriere protettive per tutelare decine di attività economiche ed anche unità abitative a ridosso delle spiagge. Per questa ragione è opportuno percorrere tutte le strade seppur in un periodo di grande difficoltà economiche, per salvare il futuro del nostro territorio. Sarebbe un paradosso con la piena operatività dell'aeroporto di Comiso, non avere la piena fruibilità del bene più prezioso per il nostro litorale che sono, sicuramente, le spiagge meravigliose».