POZZALLO. Riflettori puntati sul centro di accoglienza pozzallese da qualche giorno. Emerge sempre lo stesso problema: il centro è in condizioni di emergenza, nonostante la partenza di ieri di 101 clandestini. Un gruppo di 71 è stato portato ad Avellino, gli altri 30 in un centro a Roma. I centri siciliani, Mineo compreso, sono saturi e non riescono ad assorbire nuovi arrivi. A Pozzallo ad oggi ne sono ospitati 306 e tutti si presentano in buone condizioni. A preoccupare infatti non è la situazione sanitaria, ormai sotto controllo quanto due distinti aspetti. Da una parte la situazione ”igienico sanitaria dove sono ospitati i migranti”, come denuncia ancora una volta il segretario provinciale del Silp per la Cgil che parla di ”situazione esplosiva al limite della vivibilità”. Dall'altra le difficoltà economiche per la gestione progressiva dell'accoglienza, come ha più volte prospettato il sindaco Luigi Ammatuna. «Il Silp Cgil denuncia le precarie condizioni in cui, all'interno della struttura, si vive e si lavora - si legge in una nota - lentamente sembra che le istituzioni stiano aprendo gli occhi. I rischi, dentro e fuori dal centro, sono innegabili: continue liti fra gli ospiti; tafferugli che talvolta proseguono all'esterno rischiando di creare un clima di insofferenza nei pozzallesi, anche per i comportamenti poco civili di qualche migrante. Che l'insofferenza al Cpsa non cresca, fino a sfociare in gravi episodi. O che non venga fuori qualche altra ”emergenza” sanitaria. O che non arrivi un altro barcone. I poliziotti che si trovano ”in prima linea” vogliono risposte, rapide e concrete”. Preoccupante anche l'aspetto economico. Il Comune avanza già 600 mila euro di spese pregresse per l'accoglienza e altre spese si assommano quotidianamente. Nonostante le recenti riunioni in Prefettura, da oltre 10 giorni infatti, l'ente si trova a dover fronteggiare un costo pari a 6 mila euro giornaliere per garantire a tutti gli ospiti i pasti giornalieri. Somme che difficilmente potrà fronteggiare viste le difficoltà economiche in cui versa, con la preoccupazione che ci siano nuovi arrivi e che gli ospiti attuali permangono visto che molti centri sono già saturi.