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Sviluppo e turismo, nasce un comitato tra i Comuni iblei

È l’intesa promossa dai presidenti dei Consigli delle municipalità che si sono riuniti ieri. Iacono: «Dare risposte al territorio»

RAGUSA. Proposta, non rivendicazione, per una provincia che - con poco più di 300 mila abitanti - o decide di affrontare unita i temi dello sviluppo, del turismo e della gestione dei beni comuni, oppure rischia di rimanere soffocata. Questa la linea assunta dai presidenti dei consigli comunali delle dodici municipalità iblee che sollecitati da Giovanni Iacono, presidente del consiglio comunale del capoluogo, hanno deciso di costituirsi in un comitato permanente per promuovere azioni univoche. Nove i Comuni alla presentazione, assenti giustificati Vittoria, Santa Croce e Chiaramonte. E la prima questione che verrà affrontata già la prossima settimana con un incontro con l’assessore regionale alle Autonomie locali, è quella che riguarda l’istituzione, dopo l’annunciata soppressione delle Province, dei cosiddetti liberi consorzi. I presidenti dei consigli comunali presenti ieri mattina al Comune di Ragusa, e che – hanno ricordato a più riprese - rappresentano la seconda carica istituzionale dopo i sindaci, hanno intenzione di assumersi la responsabilità di attivare e governare i cambiamenti in atto assieme ai sindaci. Primo passo dunque, quello di chiarire con l’assessore regionale quale sia la strada che intenda seguire il Governo Crocetta in merito. Le preoccupazioni sono molteplici. «I servizi erogati dalla Provincia regionale di Ragusa passerebbero ai Comuni ma con quali risorse – ha esordito Iacono -, visto che i trasferimenti sono sempre minori? Abbiamo ad esempio il 54 per cento in meno dall’addizionale Enel che è stata incamerata dalla Regione senza ricadute per Ragusa e poi strade, scuole superiori per le quali da settembre potrebbero emergere già i primi problemi. La Provincia oggi è asfissiata e senza risorse. Le risposte chi le dovrà dare?». La piattaforma di temi comuni ha già iniziato a pure attenzione su diversi punti: dal no Muos alla legalità e qualificazione della spesa pubblica ricordato da Gianluca Floridia di Pozzallo, al ”no” alle trivellazioni petrolifere in mare, argomento sollevato da Vincenzo Bramanti, Scicli, alle coste, alla tutela delle acqua ed il welfare come ricordato da Gigi Bellassai, Comiso. Ma ci sono anche i piccoli comuni montani che hanno bisogno di investimenti prima che diventino comuni fantasma per lo spopolamento come ha detto Gaetano Dibenedetto, Monterosso. Insomma, i consigli comunali che hanno la prima e l’ultima parola sui bilanci non vogliono essere dei passacarte delle amministrazioni ma parte attiva nel sostegno alle comunità locali, hanno detto i presidenti, senza colori politici ma pensando con orizzonti provinciali e strategie sovracomunali anche su temi che possano permettere di attirare in questo modo anche risorse aggiuntive.

 

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