PALERMO. Due pakistani sarebbero morti nella traversata di un natante con 110 migranti dalla Libia verso le coste siciliane l'8 agosto scorso terminata col salvataggio da parte di un mercantile che poi ha portato gli immigrati a Pozzallo. Lo dicono le testimonianze raccolte dagli agenti della squadra mobile di Ragusa che hanno fermato due scafisti: il libico Ayoudi Hamada, 23 anni, e l'egiziano Mohamed Ahmed Mokhar, 24 anni.
Il primo dei due scafisti era già stato arrestato nel 2011 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di non aver soccorso due uomini caduti in mare, con l'aggravante di aver messo in serio pericolo la vita dei 110 migranti, trasportati su un gommone in pessime condizioni e rimasto in avaria in mare aperto.
I soccorsi vennero attivati alle 5 del mattino dell' 8 agosto scorso, dopo la segnalazione di un
gommone con il motore in avaria in acque internazionali nel canale di Sicilia. I migranti vennero salvati da un mercantile libanese e portati a Pozzallo. I poliziotti cercando di scoprire chi conduceva il gommone partito dalla Libia inizialmente si scontrarono con la scarsa collaborazione dei migranti che avrebbero ricevuto minacce di morte durante la traversata e nel centro di accoglienza dove si trovavano. Gli investigatori quindi portarono in un'altra struttura i due sospettati.
''A poche ore dal loro trasferimento - dice la polizia - gli investigatori riuscivano a far superare la paura ai migranti che raccontarono cosa accadde dal luogo di partenza in Libia sino al salvataggio scoprendo anche che due pakistani avevano perso la vita cadendo in mare durante la traversata, senza neanche un tentativo di prestare loro soccorso da parte degli scafisti''.
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