RAGUSA. Una circolare che penalizza gli allevatori ragusani. Sono pronti alla mobilitazione, gli allevatori aderenti alla Confederazione italiana agricoltori, che contestano la circolare dell’assessorato regionale all’Agricoltura che stabilisce i parametri per l'assegnazione delle quote latte. «I parametri sono troppi rigidi - spiega Enzo Gulino, presidente della Cia ragusana - e non tengono in considerazione la situazione di grande difficoltà delle aziende legate all’andamento dei prezzi e alla mancata commercializzazione dei prodotti. Abbiamo manifestato il nostro disappunto all’ispettorato provinciale all'agricoltura e chiediamo l'immediata sospensione della circolare». Non possono beneficiare delle assegnazioni delle quote latte i produttori che, a partire dal periodo 1995-96, abbiano venduto, affittato o comunque ceduto per un periodo superiore a due annate, in tutto o in parte, le quote individuali di cui erano titolari. Non possono beneficiare, inoltre, delle assegnazioni di quote i produttori che hanno usufruito di altre assegnazioni, a qualsiasi titolo, nelle ultime cinque campagne. Le quote latte sono state istituite dall'unione europea, nel 1984, per equilibrare la produzione di latte tra i paesi aderenti. È stato assegnato a ciascuno degli Stati membri un quantitativo massimo di latte da produrre, il cui superamento comporta l’applicazione di sanzioni. Il quantitativo nazionale di latte di ciascuno dei Paesi aderenti è stato suddiviso in ”quote”, che sono state ripartite tra tutti gli allevatori. Le quote latte si dividono in ”quote consegne” (che comprendono i quantitativi conferiti ai caseifici o alle latterie) e in ”quote vendite dirette” (includono i quantitativi di latte venduti direttamente dai produttori o trasformati dagli stessi in prodotti caseari) e vengono conteggiate separatamente.
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