VITTORIA. Manca l'acqua in numerose zone di Vittoria. Soffre, da alcuni giorni, il centro storico, a causa di alcuni lavori che si stanno eseguendo nel serbatoio di via Fanti. Le famiglie sono rimaste a secco (e sono tanti coloro che quest'anno sono rimasti in città, costretti, a causa della crisi, a rinunciare alla casa al mare) e molti si rivolgono all'Amiu. Le autobotti dell'Azienda municipalizzata di Igiene Urbana (ormai in liquidazione) hanno un gran da fare per soddisfare tutte le richieste: liste lunghissime, cui non si riesce a rispondere nella maniera adeguata, nonostante gli operai lavorino dalle prime luci dell'alba fino a notte. La penuria di acqua si verifica in tutto il centro storico, ma la zona interessata è molto vasta. "La penuria d'acqua - spiega l'assessore alle Manutenzioni, Angelo Dezio - è dovuta al fatto che si stanno effettuando i lavori di impermeabilizzazione del serbatoio di Via Fanti. Si tratta di lavori programmati da tempo e non rinviabili,che stanno però determinando disagi tra la cittadinanza e che, secondo il progetto, richiedono tempi lunghi". A Palazzo Iacono sono coscienti del problema e sanno che i disagi sono enormi: per questo, si è tenuta una riunione con i tecnici degli uffici Acquedotti e Manutenzioni ed è stato fatto il punto della situazione. "Abbiamo deciso - spiega Dezio - vista la gravità della situazione, di sollecitare la ditta che sta eseguendo gli interventi ad accelerare sui tempi; se ciò non dovesse verificarsi, siamo pronti a chiederle i danni. Nel frattempo, ci stiamo adoperando con SiciliAcque per fare aumentare il quantitativo d'acqua che viene immesso nelle condutture, almeno finché dura la situazione di crisi. Per fronteggiare le richieste dei cittadini abbiamo messo a disposizione, quotidianamente, due autobotti del'Amiu, che vengono scortate da auto della Polizia municipale, in maniera da garantire il rispetto dell'ordine delle segnalazioni. Se dovessero confermarsi tempi lunghi per l'effettuazione degli interventi, l'Ufficio Manutenzioni dovrà dotarsi, come hanno fatto a Ragusa, dove il problema si è manifestato con ancora maggiore drammaticità, di almeno altre due, tre autobotti da affittare da privati, in maniera da assicurare a chi è in regola con il canone idrico il rifornimento dell'acqua finché dura l'emergenza. Gli uffici comunali devono risolvere subito il problema e se i tempi si preannunciano lunghi, si farà una convenzione con privati per l'affitto di altre autobotti: i cittadini che pagano il canone hanno il diritto di ricevere il prezioso liquido".
Difficile quantificare quante siano le famiglie interessate. Qualcuno avanza un'ipotesi: almeno 10/15.000. "Non conosciamo il numero esatto - conclude Dezio - il fenomeno è a macchia di leopardo. L'acqua entra nelle condutture, con quantitativi limitati. Nelle zone o nelle abitazioni più alte, dove i tubi sono più piccoli o vi sono delle perdite, arriva minore acqua. Altri, invece, non hanno questo problema".
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