RAGUSA. La Corte di Cassazione ha dissequestrato ieri sera il villaggio turistico di Sampieri, Marsa Siclà. La notizia è giunta quasi inaspettata ed è stato un susseguirsi di telefonate soprattutto tra i lavoratori rimasti dallo scorso 19 gennaio disoccupati. I giudici del terzo grado hanno annullato l'ordinanza del Riesame restituendo, di fatto, la struttura alla proprietà. In giornata si conosceranno le motivazioni riguardo la decisione della Cassazione ma, intanto, i sigilli sono stati rimossi e ora si cercherà in qualche modo di salvare la stagione. Oggi è previsto un altro incidente probatorio ad opera dei tecnici Consiglio Nazionale delle Ricerche di Catania, incaricati dal consulente tecnico Fulvio Lucchi, nominato dal Gip di Catania, ma i proprietari e i lavoratori potranno accedere nella struttura per cominciare a rimetterla in moto. Una vicenda lunga e travagliata che in tutte le fasi è stata seguita dagli avvocati Enzo Galazzo e Francesca Bilardo. Per il ricorso in Cassazione c'è stato il professore Giorgio Floridia, un docente universitario di origini modicane che opera a Milano. Come si diceva, le operazioni peritali proseguiranno anche oggi. I tecnici stanno eseguendo prelievi di campioni su acqua, reflui e terreni. Per ben due volte, l'ultimo in maggio, il Riesame di Catania, aveva rigettato le richieste di dissequestro della struttura ( fu motivato con l’esigenza di non alterare lo stato dei luoghi in vista dell’espletamento dell’incidente probatorio, dunque non fu per ragioni di merito attinenti alla sussistenza del reato di traffico illecito di rifiuti). I periti di parte, Corrado Barone, Luca Ferlito e Federico Vagliasindi, avevano fortemente contestato la perizia del primo consulente del pubblico ministero, l'ingegnere Mazzotta, ritenendo che le sue conclusioni fossero “errate“. Marsa Siclà, come l’attigua analoga struttura Baia Samuele e Marispica, a Santa Maria del Focallo, sono coinvolte nell’indagine della sull’inquinamento delle acque. Sa. C.
Caricamento commenti
Commenta la notizia