VITTORIA. La presidente della Camera, Laura Boldrini ha scritto alla presidente di Cittadinanzattiva di Vittoria, Anna Chiaramonte. La terza carica dello Stato ha risposto alla lettera che Chiaramonte, insieme alle rappresentanti di altre associazioni femminili o culturali e sociali (Il Filo di Seta, Per andare oltre, Associazioni Diritti Umani e Unicef) aveva inviato ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Repubblica, al ministro della Giustizia. I firmatari della lettera, insieme al comune di Vittoria, chiedevano l’approvazione di norme più restrittive e severe nei confronti di coloro che sono accusati del reato di stalking che, troppo spesso, rappresenta l’anticamera di fatti più gravi, come il femminicidio.
Boldrini ha risposto spiegando di condividere la richiesta e la lettera sarà inviata ora alla commissione Giustizia della Camera. La lettera era partita da Vittoria all’indomani del grave fatto di cronaca che si è verificato il 15 giugno scorso: l’uccisione, all’interno della scuola “Pappalardo” della professoressa di religione Gianna Nobile, ad opera del bidello,
Salvatore Lo Presti, che ha esploso dei colpi di pistola e che – si è appreso – voleva uccidere anche un’altra “prof”. L’uomo ha sostenuto di essersi sentito offeso dall’indifferenza di Gianna Nobile per le sue avances. Ma l’uomo era noto nella scuola per i suoi atteggiamenti sopra le righe. Di recente, per lui, è stata chiesta la perizia psichiatrica. Per ricordare Gianna Nobile, domani, le stesse associazioni, hanno promosso un corteo per le vie cittadine. Il corteo culminerà in piazza Ricca e nella basilica di San Giovanni battista sarà celebrata la messa. La messa sarà concelebrata dal parroco della Resurrezione (la parrocchia di Gianna Nobile), don Tonino Puglisi e da don Giovanni Nobile, parroco di Chiaramonte e cugino della vittima. Subito dopo, si svolgerà una breve fiaccolata fino a piazza del Popolo. Il corteo e la fiaccolata si svolgeranno in assoluto silenzio, senza parole. Una testimonianza muta e forte di ciò che la città sente e vive. E intanto, risuona l’eco delle richieste che le associazioni vittoriesi hanno fatto arrivare nei palazzi romani e nelle aule parlamentari.
«C’è quasi sempre un rapporto che lega il carnefice con la vittima, sia esso rapporto in ambito lavorativo o altro. Per questo, molti casi non vengono a conoscenza della pubblica opinione, rimanendo sommersi. Anche quando vengono segnalati casi gravi di stalking, purtroppo si arriva tardi a fermare l’autore, se non a tragedia avvenuta, come è accaduto nella nostra città. Servono pene più severe per chi commette il reato di stalking e poterle applicarle per direttissima. La Repubblica Italiana e la giustizia italiana, devono garantire la sicurezza dei bambini, giovani e adulti, affinché la pedofilia, il femminicidio e lo stalking vengano oggi affrontate come emergenza nazionale».
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