RAGUSA. Arrivano al Comune. Il vice sindaco, Massimo Iannucci (che ha lavorato all’Ufficio Centri Storici ed è stato progettista degli strumenti urbanistici), Giuseppe Dimartino, assessore all’Urbanistica e Stefano Martorana, assessore al Bilancio. Qualche minuto di anticamera in attesa che arrivi anche il sindaco Piccitto. Sereni e sorridenti ma non nascondono la responsabilità che sentono, pesante, nei confronti della città. Intanto il commissario Rizza sta chiudendo “i conti” con i dirigenti per lasciare una situazione quanto più chiara possibile. Li fa accomodare, tutti. Si alternano i dirigenti: due ore di fitto colloquio. Il prossimo impegno ufficiale per Piccitto è domattina: andrà a salutare il nuovo presidente del Tribunale di Ragusa e poi, nel pomeriggio al proclamazione degli eletti e la «chiusura della cassa» giovedì mattina. «È stato un incontro informale ma durante il quale abbiamo fatto il punto della situazione - dice il primo cittadino Piccitto -. Registro una grande collaborazione; anche al di fuori del Comune c’è molto entusiasmo ed in tanti si sono messi a disposizione per collaborare. Non mi sento solo, è come se tutto fosse stato già pronto. Sono rimasto colpito dalle telefonate del presidente Crocetta e dal onorevole Dipasquale. Sono contento della vicinanza e della disponibilità. Oltre alle appertenenze politiche si lavorerà insieme nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali. Imparerò in fretta, farò anche qualche passo falso, è tutto nuovo. Imparerò in fretta». Per il commissario Rizza si avvicina il passaggio di consegne: «Nove mesi e ho partorito un Piccitto». Una battuta per l’inizio del “suo” bilancio. «Attenzione, perché sta maturando un debito con l’Enel - dice la Rizza - bisogna porvi rimedio subito. È un problema legato anche agli impianti di sollevamento che consumano un sacco di energia». Ragusa la sente come casa sua e la affida al nuovo primo cittadino. «Sono talmente dispiaciuta di andare via che ovviamente il bilancio che ne traggo è positivo. Mi sono affezionata alle persone ma anche alle cose, alle vicende, agli ambienti storici ed al paesaggio. Questa in fondo è diventata un po' anche casa mia. Nove mesi sono un tempo sufficiente per legarsi al territorio e credo di essermi ambientata». Cosa ha trovato a Ragusa e cosa lascia. «Credo francamente di avere trovato un buon comune e di lasciarlo tale - dice la Rizza -. Pur con alcuni intoppi come lo sforamento del patto di stabilità che è un dato di fatto, un guaio che stanno vivendo tutti i comuni e assieme alla riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali e che non permette di raggiungere obiettivi economici e finanziari che si erano perseguiti nel passato. Ci sarà da resistere nei sacrifici, fino a marzo 2014 con la prossima certificazione. Non dovrenmo restituire la somma dello sforamento che da 6 milioni di euro abbiamo ridotto a finanziari che si erano perseguiti. I soldi su Ibla sono garantiti, garantiti anche quelli per l'acqua abbiamo avviato operazioni come la vendita di immobili comunali che porteranno nelle casse 700.000 euro che aiuteranno a coprire questa forbice. Possiamo uscire dal tunnel».
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