VITTORIA. C’è sgomento misto ad incredulità per la morte della professoressa Gianna Nobile. Ieri sulla vicenda è intervenuto Gioacchino Lo Presti, fratello del bidello Salvatore, 69 anni, che sabato ha ucciso con diversi colpi di arma da fuoco all’interno dell’Istituto Comprensivo «Francesco Pappalardo» di Vittoria la docente. «Quando mi hanno avvertito dell’episodio - aggiunge - sono caduto dalle nuvole, un fatto inspiegabile. Che nella mente di mio fratello trovasse spazio questo scatto omicida non potevo mai immaginarlo. Da un mese non lo vedevo, ma non avevo notizie di un suo umore negativo. Il mio pensiero è per il marito e i figli dell’insegnante, non so come comportarmi, - dice - le parole di fronte a questa tragedia non hanno senso perchè rischiano di risultare inutili e di circostanza. Mi viene un colpo al cuore, perchè il gesto di mio fratello ha distrutto una famiglia. Non è vita questa, non c’è più serenità».
Intanto su Facebook l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Vittoria, Piero Gurrieri, ha annunciato il contenuto della lettera ufficiale che invierà alla Procura ed ai ministeri dell’Interno e dell’Istruzione. Gurrieri, come cittadino e soprattutto come assessore all’Istruzione chiede risposte immediate. «Chiedo di sapere in tempi rapidissimi dagli inquirenti e dai responsabili dell’amministrazione scolastica: sulla base di quali motivazioni la Prefettura abbia rilasciato (e rinnovato) a un bidello il porto di un’arma da fuoco; quanti altri bidelli o insegnanti o dipendenti pubblici siano nelle stesse condizioni pur senza una obbiettiva necessità di difesa personale. So che queste sono le domande di tantissimi e, da padre e soprattutto da assessore all’Istruzione, pretendo risposte immediate e senza sconti per nessuno. In settimana segnalerò al Procuratore queste particolari esigenze di una Comunità intera, e chiederò anche ai ministri dell’Interno e dell’Istruzione di valutare l'apertura di una indagine conoscitiva».
L’indagato sarà interrogato in carcere probabilmente domani, alla presenza dell’avvocato difensore Santino. È accusato di omicidio volontario premeditato, visto che già venerdì era andato a scuola armato con l’intento di uccidere la professoressa di religione Giovanna Nobile. L’indagato, sabato pomeriggio è stato sentito ai sensi del 350 del Codice di procedura penale, ovvero «Sommarie informazioni dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini» ed ha chiarito, davanti al capo della squadra mobile Francesco Marino, il movente dell’omicidio, ovvero un amore non corrisposto.