RAGUSA. Era noto come 'il poeta', per la sua passione di scrivere testi, ma sembrava anche "uno che ce l'aveva col mondo intero". E' descritto così Salvatore Lo Presti, il bidello di 69 anni che, a pochi giorni dalla pensione, ha ucciso l'insegnante di religione Giovanna Nobile, di 53 anni.
"Ce l'aveva col mondo intero - dice un suo collega, Biagio Cirica - ma non andava al di là dello sproloquio. In fondo era uno tranquillo, mai e poi mai avrei pensato che gli scattasse questo raptus. Scriveva anche poesie, non a caso lo chiamavano tra i colleghi 'il poeta'".
"Anche stamattina stava facendo i soliti discorsi - ricostruisce il bidello - quando è arrivata la professoressa Nobile, l'ha seguita per le scale e appena dentro la segreteria ha cominciato a sparare. Ma non mi sono preoccupato perché conoscendolo ho pensato che avesse sparato a salve, invece, aveva fatto terribilmente sul serio. E' stato un mio collega Salvatore Gallo a bloccarlo e a disarmarlo prima che arrivasse la polizia".
"Lo conosco da quasi 30 anni - sottolinea Cirica - perché abbiamo preso servizio a scuola nel 1985 e che potesse avere questo scatto non ci avrei mai creduto. Che nascondesse odio verso la professoressa o avesse un debole per lei come si fa a dirlo? E' tutto assurdo...".