RAGUSA. Dopo il quinto caso di uso di sostanze dopanti tra i ciclisti ragusani continuano le indagini degli uomini della Mobile della Polizia al fine di accertare il pieno coinvolgimento nell’attività illecita di eventuali medici o farmacie compiacenti dalle quali provengono i numerosissimi farmaci sequestrati. L’inchiesta è coordinata in prima persona dal procuratore capo Carmelo Petralia. Quella messa a segno nel fine settimana è stata la quinta operazione degli agenti della squadra mobile diretti dal vice questore Francesco Marino tesa a stroncare il fenomeno dell’uso di sostanze dopanti nei circuiti sportivi (palestre, gara ciclistiche, mountain bike, gare podistiche) messa a segno dal personale della Sezione Antidroga della Squadra mobile, sotto le direttive della Procura iblea. Nel pomeriggio di venerdì gli agenti diretti dal vice questore Francesco Marino hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di R.M., ragusano di 44 anni, atleta del circuito regionale amatoriale delle gare di mountain bike, il quale sin da subito si mostrava insofferente e nervoso. In effetti gli operatori a seguito di un accurato controllo riuscivano a rinvenire, accuratamente nascoste, nove confezioni integre Peptides UK, soluzione iniettabile in siringa preriempita, quattro di Neorecormon, 3 di Eprex, una di Aranesp Dorbepoetin, 10 fiale di Epargriseovit, 14 confezioni di Ferlixit, dieci di Dobetin, oltre a materiale sanitario per flebo e prelievi vari, tutte sostanze dopanti e anabolizzanti elencate nel Decreto legge del 15.10.2002 sezizione 4^ del Ministero della Salute. Da ulteriori accertamenti esperiti, il predetto R.M. è risultato essere ciclista amatoriale e pertanto questo notevole quantitativo di farmaci veniva sottoposto a sequestro e il soggetto, sprovvisto di qualsiasi prescrizione medica, deferito alla Procura della Repubblica di Ragusa, per i reati previsti dalla legge antidoping 376 del 2000 e per ricettazione. Il sequestro segue in ordine temporale quelli effettuato dalla Sezione Antidroga il 24 e 27 marzo dell’anno scorso, il 13 giugno e 17 agosto dell’anno scorso, a conferma inoppugnabile della diffusione anche in provincia di Ragusa di queste illecite e nel contempo pericolosissime sostanze. S.M.